Come funziona la cessione del quinto: Guida completa per dipendenti e pensionati

La cessione del quinto è una delle soluzioni finanziarie più scelte da lavoratori dipendenti e pensionati che desiderano ottenere liquidità in modo sicuro e senza doversi preoccupare di rate eccessivamente onerose. Ma cos’è precisamente e come funziona? In questo articolo esploreremo le caratteristiche principali di questa forma di prestito, i requisiti necessari per accedervi, i vantaggi e gli svantaggi, e come calcolare l’importo massimo che puoi chiedere.

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Cos’è la Cessione del Quinto?

grafico a torta con evidenziata la quinta parte

La cessione del quinto è una particolare tipologia di prestito personale, nata nel secolo scorso con la Legge 180/1950, che la istituì a favore dei soli dipendenti pubblici con lo scopo di garantire a tale specifica categoria di lavoratori uno strumento sicuro e regolamentato per accedere al credito, per scoraggiare il ricorso a canali informali e spesso svantaggiosi.

Allo stesso tempo, la legge garantiva ai finanziatori (banche e altri enti creditizi) una forma di rimborso sicura e regolare, grazie alla trattenuta diretta sullo stipendio.

Negli anni, la normativa è stata estesa anche ai dipendenti privati e ai pensionati. Sono quindi esclusi i lavoratori autonomi, i liberi professionisti e i titolari di partita IVA.

Come Funziona la Cessione del Quinto?

L’importo massimo che può essere richiesto non è fisso ma dipende dall’ammontare del proprio stipendio/pensione netti. Questo perché per legge la rata di rimborso non può superare il 20% della retribuzione netta. E poiché la durata massima che si può scegliere per il piano di ammortamento è di 120 mesi ne consegue che il montante massimo (capitale + interessi) a cui si può accedere varia da persona a persona.

Ad esempio, con uno stipendio netto di 1250€, l’importo massimo della rata potrà essere 250€, quindi il massimo che potrà essere richiesto come montante sarà 30000€. Con uno stipendio di 2000€, invece, potendo arrivare fino a 400€ per l’importo della rata mensile, il montante sale a 48000€.

N.B. Il discorso si fa leggermente più complesso per i pensionati, per i quali la rata non solo non può superare il 20% della pensione netta, ma potrebbe essere ulteriormente ridotta per garantire il trattamento minimo previsto per legge. Ecco perché è necessario procurarsi il certificato di quota cedibile per effettuare correttamente il calcolo dell’importo massimo a cui si può accedere.

Un altro aspetto che caratterizza la cessione del quinto, distinguendola da altre forme di finanziamento, è il metodologia applicata al rimborso. Le rate non sono addebitate sul conto corrente del debitore né pagate tramite bollettini postali: per il rimborso mensile intervengono il datore di lavoro o l’ente previdenziale, che trattengono dallo stipendio o pensione l’importo della rata provvedendo in prima persona a versarlo puntualmente all’istituto di credito coinvolto.

Il funzionamento della cessione del quinto, quindi, è stato appositamente studiato per tutelare sia il debitore che il creditore:

  • tutela per il creditore: la trattenuta diretta della rata in busta paga/cedolino della pensione riduce drasticamente il rischio di insolvenza; inoltre il prestito prevede per legge la sottoscrizione obbligatoria di una polizza vita per i pensionati e vita/impiego per i dipendenti, il che assicura il pagamento delle rate in caso di perdita del lavoro o morte del richiedente.
  • tutela per il debitore: la rata, non potendo superare il 20% dello stipendio netto/pensione netta, risulta più facilmente sostenibile, limitando il rischio di sovraindebitamento;
  • tutela per entrambi:

Vantaggi della cessione del quinto

Proprio in virtù delle tutele che tale forma di finanziamento offre agli istituti di credito eroganti, la cessione del quinto offre alcuni indubbi vantaggi a chi la richiede:

  • Tassi di interesse più bassi rispetto ai prestiti personali tradizionali;
  • Non è richiesto un garante: busta paga/cedolino sono considerati una garanzia sufficiente
  • Accessibile anche a chi ha una storia creditizia non perfetta, con segnalazioni in CRIF, “cattivi pagatori” o altri finanziamenti in corso.
  • Possibilità di accedere ad ulteriori agevolazioni sui tassi o sulle modalità di richiesta in presenza di specifiche convenzioni, come la Convenzione INPS o la Convenzione NoiPA.

Svantaggi della Cessione del Quinto

Attenzione: qualche limite ce l’ha anche la cessione del quinto. Ad esempio:

  • non è detto che si possa accedere alla somma di cui si necessita, soprattutto se importante, questo perché, come abbiamo visto, l’importo massimo che si può richiedere dipende dal reddito;
  • l’assicurazione obbligatoria può comportare un costo aggiuntivo, che sale con l’aumentare dell’età del richiedente;
  • minor flessibilità nel rimborso rispetto al prestito personale, che spesso offre opzioni come il “Salta Rata” o il “cambia Rata”, non disponibili nel caso della cessione del quinto.
  • Cessione del quinto vs prestito personale tradizionale: come scegliere?

    elenco con spunte colorate

    Come abbiamo accennato precedentemente, la cessione del quinto è uno strumento finanziario accessibile ai soli dipendenti e pensionati. Quindi, autonomi e liberi professionisti in cerca di liquidità devono necessariamente orientarsi verso un prestito personale classico.

    Dipendenti e pensionati, però, hanno la doppia alternativa: come fare a scegliere quando è opportuno affidarsi ad un prestito tradizionale rispetto ad una cessione del quinto, o viceversa?

    La scelta dipende dalle priorità che si hanno.

    Facciamo l’esempio di un pensionato di 79 anni che ha bisogno di liquidità. In questo caso la scelta è obbligata a ricadere sulla cessione del quinto a causa dell’età, visto che generalmente il prestito personale tradizionale è accessibile fino ai 75 anni a fine finanziamento mentre la cessione prevede limiti di età più elevati.

    Invece, se il pensionato in questione ha 68 anni, allora potrebbe scegliere entrambe le formule, ma se, ad esempio, dovesse avere altri finanziamenti in corso, potrebbe essere più semplice ottenere l’importo di cui si necessita con la cessione del quinto.

    Altro esempio: un dipendente pubblico ha bisogno di un importo elevato, ma preferirebbe poter contare su un rimborso a lungo termine per contenere la rata mensile e rendere il prestito più sostenibile. Anche in tal caso la cessione del quinto potrebbe essere più indicata perché prevede piani di ammortamento fino a 120 mesi, mentre la maggior parte delle banche e finanziarie per un prestito personale si ferma a 84/96 rate.

    Se, invece, la priorità del dipendente dovesse essere una certa flessibilità nel rimborso, ovvero poter saltare il pagamento di una rata quando necessario o poter ridurre l’importo della rata mensile in momenti di difficoltà, allora è sicuramente più indicato ricorrere ad un prestito personale, visto che tale flessibilità non appartiene alla cessione del quinto, che prevede rata fissa per tutta la durata del finanziamento.

    Altro fattore discriminante al momento della scelta è l’urgenza: infatti la cessione del quinto, poichè prevede il coinvolgimento del datore di lavoro o dell’ente previdenziale, richiede inevitabilmente qualche giorno in più per processare la pratica ed arrivare all’erogazione, mentre un prestito personale tradizionale, se in fase di istruttoria non emergono ostacoli, può arrivare all’erogazione già in un paio di giorni dalla richiesta.

    Ne consegue che per fare la scelta giusta è necessario analizzare con attenzione le proprie specifiche esigenze.

    Conclusioni

    La cessione del quinto è una soluzione ideale per lavoratori dipendenti e pensionati che desiderano ottenere un prestito con rate fisse e sicure, trattenute direttamente dallo stipendio o dalla pensione. È particolarmente vantaggiosa per chi ha difficoltà ad accedere ad altre forme di prestito, grazie alla sua garanzia.

    Tuttavia, la flessibilità è minore rispetto a un prestito personale, che sicuramente offre maggiore autonomia nella gestione del rimborso, ma potrebbe richiedere garanzie aggiuntive e tassi di interesse più elevati. Richiedere preventivi per entrambe le opzioni permette di valutare in modo concreto anche l’aspetto economico, da non sottovalutare in fase di scelta ma da mettere in relazione ad altri eventuali aspetti importanti come durata, età anagrafica o merito creditizio.