La normativa che disciplina oggi la cessione del quinto per i dipendenti pubblici è in realtà la normativa che si trova alla base della disciplina delle cessioni del quinto in generale (compresi quindi anche i dipendenti privati ed i pensionati). Tale norma affonda le proprie radici negli anni ‘50 quando il legislatore volle introdurre una legge che avesse come scopo la regolamentazione di un tipo particolare di finanziamento. Tra le peculiarità di questo prestito ci dovevano essere:
Questa normativa (Dpr 180 del 1950) presentò numerose lacune anche perché rappresentava una primizia, e pertanto era priva di un know how di riferimento. Per sopperire a questi problemi il ministero intervenne con numerose circolari, sciogliendo di volta in volta i nodi che si presentavano. Il 2005 è il primo anno che tuttavia introduce una vera e propria “rivoluzione”, con l’estensione della possibilità di poter accedere alla cessione del quinto anche ai pensionati (non ex statali o dipendenti pubblici) ed ai dipendenti privati.
In origine la cessione del quinto per i dipendenti pubblici, qualsiasi fosse l’ente o l’istituto erogante, doveva fare i conti con alcuni limiti, anche nel possesso dei requisiti. Anche rivolgendosi a una banca o ad una finanziaria si dovevano avere almeno 4 anni di anzianità lavorativa, che si dimezzavano solo al verificarsi di alcune difficoltà ben definite.
Con l’estensione della cessione del quinto a tutti i lavoratori dipendenti (del pubblico o privato impiego) queste limitazioni si sono alleggerite. Sono rimaste invariate quelle previste per la cessione del quinto dipendenti pubblici Inps ex Inpdap, che richiedono anche l’iscrizione e la contribuzione al fondo della Gestione Unitaria delle prestazioni creditizie e sociali, oltre che il mantenimento dell’anzianità minima di 4 anni di versamenti al fondo stesso.
Per i dipendenti privati sono invece previsti dei limiti formali e soggettivi meno definiti, ma che non riescono a compensare il trattamento economico molto meno favorevole.
I canali e le modalità di richiesta dei prestiti variano a seconda del tipo di finanziamento richiesto. Quindi bisogna fare una distinzione tra:
Tutte le varie tipologie sono accessibili sia nel caso dei pensionati che dei dipendenti pubblici. I pensionati ex dipendenti pubblici sono quelli che hanno maggiori possibilità di scelta, ma in generale i dipendenti pubblici trovano offerte a tassi migliori rispetto ai dipendenti privati.
Approfondimento: Cessione del quinto insegnanti.
Se si vuole ottenere una cessione del quinto senza dover sottostare a restrizioni o condizioni specifiche, la soluzione più rapida e semplice è quella di una richiesta effettuata a banche e finanziarie senza che siano presenti delle convenzioni. A livello di tassi si otterranno comunque delle condizioni meno onerose rispetto a quelle applicate a dipendenti privati, perché il pubblico impiego è meno a rischio di perdita del reddito. Inoltre non ci sarà il vincolo del Tfr. Gli importi massimi che si possono ottenere dipenderanno da:
I tassi e le spese di istruttoria sono molto variabili, in quanto dipendono dalle politiche di credito che ciascun gruppo applica. Le modalità di richiesta impongono che il richiedente effettui domanda formale di finanziamento sfruttando i canali preposti (consulente, modulo online, tramite agenzia o filiale, ecc). Alcune banche si fanno carico delle spese assicurative.
Approfondimento: Prestiti personali dipendenti statali.
La tipologia di cessione considerata più conveniente è quella dei prestiti pluriennali diretti. Si tratta di somme che vengono concesse solo al verificarsi di alcune motivazioni che devono essere dimostrabili. Possono essere finanziate solamente alcune situazioni ben specifiche, come ad esempio la nascita di un figlio, ristrutturazione dell’abitazione principale, acquisto dell’auto, funerale, matrimonio, ecc. Per ciascuna situazione può essere concessa una somma massima che è indicata nel regolamento Inps ex Inpdap.
Le somme richieste inoltre vengono concesse solamente se si possiedono i requisiti minimi necessari che ricordiamo ancora una volta essere:
Il tasso è fisso ed è fermo al 3,5% più la quota per spese di amministrazione e quella relativa al fondo rischi per la copertura assicurativa. Perché il tasso cambi è necessario che l’Inps ex Inpdap provveda a cambiare il regolamento, il che supporta una certa stabilità delle condizioni applicate. Tuttavia può succedere che i fondi stanziati non siano sufficienti per soddisfare tutte le domande di finanziamento. L’iter è esclusivamente online per la richiesta e impone il possesso del Pin per loggarsi sul sito dell’Inps.
Data rilevazione: 09/12/2020 – Fonte: sito ufficiale Inps
Per ampliare le possibilità di accedere al credito a condizioni agevolate anche a coloro che siano in possesso dei requisiti previsti dai prestiti pluriennali garantiti diretti, ma che necessitano di un prestito per motivazioni che non rientrano tra quelle previste dal regolamento, l’Inpdap ha fatto alcuni accordi che hanno portato alla nascita dei prestiti pluriennali indiretti garantiti. Gli interessi applicati sono bassi, ma il loro importo non è univoco visto che ogni banca o finanziaria che è inclusa nell’accordo propone dei propri tassi.
Non ci sono i limiti legati alle motivazioni, ed anche in questo caso si tratta di una cessione no tfr. Le modalità di richiesta/erogazione prevedono dei passaggi in più, per il dialogo che ci dovrà essere tra l’amministrazione del dipendente pubblico richiedente, la banca finanziatrice e l’Inps che dovrà dare il proprio parere sulla garanzia. Per questi finanziamenti non c’è il rischio di un rifiuto per mancanza di fondi, ma solamente se non ci dovessero essere i requisiti soggettivi ed oggettivi obbligatori.
Le pubbliche amministrazioni sono agevolate dalla stipula di convenzioni di vario genere. Tra queste ci sono anche quelle legate ai finanziamenti, ed in particolare alla cessione del quinto. Scegliendo le banche e le finanziarie che abbiano delle convenzioni attive si possono ottenere delle condizioni migliorative, che possono riguardare:
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