La nascita del Super-Inps non ha portato a dei cambiamenti sull’erogazione dei finanziamenti (vedi Finanziamenti online) da parte dell’Inpdap dato che è rimasto vigente il precedente regolamento e le relative tabelle per la copertura assicurativa, così come i tassi di riferimento.
Anche a livello operativo, per la presentazione delle domande ci sono poche novità, rimanendo sia la possibilità di presentare la richiesta online (per la maggior parte dei finanziamenti, a partire dal piccolo prestito Inpdap) che attraverso le agenzie territorialmente competenti (servizi Inpas ex gestione Inpdap) anche se questa opzione si sta facendo sempre più ristretta.
Tra le novità invece più significative troviamo la possibilità di poter utilizzare nell’apposita sezione del sito online dell’Inps, la funzione di simulazione. Qui risulta molto interessante la possibilità di poter fare la ricerca:
Ci sono stati dei cambiamenti nel corso degli anni sia ai tassi applicati ai mutui che ai prestiti.
Per accedere ai prestiti Inpdap bisogna possedere dei requisiti oggettivi ben precisi, primo fra tutti l’adesione alla Gestione Unitaria delle prestazioni creditizie e sociali (anzianità di almeno 4 anni) dove bisogna aver effettuato un certo numero di versamenti per accedere alle varie forme di prestito che sono:
A questi si aggiungono anche il mutuo prima casa, il finanziamento per ristrutturazione, e il prestito per la nascita del figlio. Per molti finanziamenti (ad eccezione comunque per il piccolo prestito) deve essere presentata anche la documentazione che dimostra che si è in possesso dei requisiti oggettivi.
Per la maggior parte dei casi sono accettate le autocertificazioni, ma in caso di controlli più approfonditi bisogna essere in grado di dare prova del possesso dei requisiti indispensabili a supportare la richiesta dei prestiti Inpdap.
Il piccolo prestito viene concesso in misura pari al doppio dello stipendio (o nel caso dei pensionati (vedi Prestito pensionati) al doppio della pensione meno la quota cedibile commisurata alla pensione minima), per i prestiti da rimborsare in 24 rate, triplo dello stipendio per quelli rimborsabili in 36 rate e quadruplo per quelli rimborsabili in 48 rate.
La somma erogata è al netto delle spese di amministrazione (0,50%) e del contributo al fondo rischi (consultabile sulla tabella Inpdap allegata al regolamento) che sale all’aumentare dell’età del richiedente. E’ possibile rinnovare il prestito con una durata, e conseguente importo richiedibile, pari alla metà di quello precedente.
Possono essere richiesti sempre all’ Inpdap direttamente, fino alla capienza del fondo stanziato, o alle banche che hanno convenzioni con l’Inps. Sono rimborsabili in 5 o 10 anni, possono essere finalizzati (ad esempio all’acquisto dell’auto, all’acquisto o ristrutturazione della casa) e vengono erogati entro massimali fissati a seconda degli impieghi.
Attenzione: alcune finalità sono finanziabili solo entro massimo di 60 rate, mentre per altri si può arrivare fino a 120 mensilità. Queste limitazioni vanno conosciute in maniera preventiva, poiché una richiesta con durata sbagliata rispetto alla finalità per cui viene richiesta (stesso discorso per importo eccedente a quello che è concedibile), è causa di rifiuto del finanziamento stesso.
Possono avere carattere anche più generico, con maggiore libertà di impiego, in forme assimilabili, in modo più o meno diretto, alla cessione del quinto dello stipendio o della pensione (per i pensionati si può arrivare fino a 90 anni come età massima finanziabile, ovvero l’età anagrafica che si deve avere alla scadenza del finanziamento). In questi casi bisogna aver maturato almeno 4 anni di anzianità di servizio e di versamento nella Gestione Unitaria delle prestazioni creditizie e sociali.
Questa tipologia di prestito Inpdap viene erogato in modo diretto, ovvero senza rivolgersi alla banche convenzionate. Possono essere richiesti solo per alcune finalità specifiche, che variano a seconda della durata massima di rimborso:
Prestito Inpdap quinquennale per:
Prestiti decennali Inpdap:
Per questi si deve presentare la domanda di erogazione ad una delle banche convenzionate con l’Inps ex Inpdap, dopo essersi muniti della 4 copie dell’apposita modulistica che deve essere rilasciata dalla propria amministrazione. Le condizioni variano a seconda delle scelte fatte dalle differenti banche aderenti.
Per quanto riguarda l’importo massimo che può essere ottenuto, a differenza del prestito Inpdap non garantito che per ogni tipologia prevede delle somme massime concedibili, qui non troviamo delle particolari limitazioni.
La cifra dipenderà infatti dalla quota cedibile che tanto nel caso dei dipendenti che per quello dei pensionati, è fissata in misura pari a un quinto degli emolumenti netti. Nel caso dei pensionati il calcolo della quota cedibile deve essere dimostrato tramite l’apposita certificazione che viene rilasciata dalle sedi Inps.
Sia nel caso di dipendenti che dei pensionati accanto ai classici interessi verrà applicata un ulteriore spesa accessoria denominata premio compensativo che tutelerà l’Inps nel caso di insolvenza del richiedente. Questo sarà dell’1,5% nel caso dei prestiti a 5 anni e del 3% per quelli a 120 mesi.
Secondo la comunicazione INPS rilasciata il 28/06/2018 i nuovi tassi soglia riferiti alla cessione del quinto per pensionati sono:
Età | Importo fino a 15 mila euro | Importo oltre i 15 mila euro |
---|---|---|
Fino a 59 anni | 8,64% | 7,22% |
60-64 | 9,44% | 8,02% |
65-69 | 10,24% | 8,82% |
70-74 | 10,94% | 9,52% |
75-79 | 11,74% | 10,32% |
Data rilevazione: 12/07/2018 – Fonte: sito uffiale INPS.