Come è noto i lavoratori statali possono accedere ai prestiti Inps ex gestione Inpdap. All’interno di questa macrocategoria ci sono però degli ambiti che incontrano delle difficoltà, trovandosi spesso a dover fare i conti con dei contratti che per tipologia e per “durata” impediscono di fatto l’accessibilità a una delle forme di prestito che, almeno sulla carta, sembra essere la più conveniente.
Da questo punto di vista, occupano le prime posizioni, per difficoltà e scarsa chiarezza, soprattutto i prestiti Inpdap per gli insegnanti, essendo poco fruibili per un’ampia fetta di docenti che sono precari. Invece nel caso dei pensionati il funzionamento e l’accessibilità li rende facili da ottenere, ma si dovrà fare attenzione alla sfera della convenienza, a causa dell’elevato contributo da versare nel Fondo rischi (che sale con l’avanzare degli anni).
In linea di principio sarà possibile richiedere (ed ottenere se si è in possesso di tutti i requisiti):
Vediamo quali sono le modalità di richiesta e quali sono i requisiti che bisogna possedere.
Gli insegnanti, così come tutti gli statali possono sfruttare l’applicazione presente in NoiPa per fare la richiesta del piccolo prestito (approfondimento: Richiesta online prestito Noipa). Dal momento che bisogna loggarsi ed entrare nell’area self-service, per poter procedere con la richiesta, si dovrà essere registrati e avere l’apposito Pin.
Una volta entrati nell’area self service, si avrà la possibilità di fare delle simulazioni, ma rimangono ovviamente i limiti previsti tra:
Una volta individuato l’importo che si può richiedere in funzione della durata e la rata che sarà trattenuta a monte sul mensile pagato dalla pubblica amministrazione, si potrà inoltrare la richiesta esclusivamente online, senza doversi recare presso la propria amministrazione.
Per comprendere come utilizzare i servizi dell’area self service della sezione NoiPa si può consultare l’apposita guida alla pagina https://noipa.mef.gov.it/web/guest/servizi-online-amministrati.
Per poter accedere a questi finanziamenti, che sfruttano sempre la modalità di calcolo e di pagamento della cessione del quinto (vedi anche Requisiti cessione del quinto Inpdap), si deve essere iscritti alla Gestione unitaria e si deve avere almeno un tempo di contribuzione volontaria al fondo di 4 anni. E’ inoltre necessario avere un contratto a tempo indeterminato, oppure determinato ma a condizione che la durata sia almeno pari a quella del rimborso che si andrà ad effettuare. I prestiti pluriennali diretti hanno una durata massima che può essere di 60 mensilità o 120 mensilità. La durata è condizionata dal tipo di “motivazione” per la quale si richiede il prestito.
Nel caso dei prestiti Inpdap per insegnanti bisogna tener presente l’intervento che lo stesso ente ha fatto riguardo ai docenti che possono trovarsi in due situazioni particolari, ovvero:
Per le modalità di presentazione, dal secondo semestre del 2013, è prevista l’obbligatorietà dell’iter per via telematica. Da un punto di vista pratico, la procedura si svolge però su due livelli, per i quali comunque bisogna munirsi della documentazione che giustifica la richiesta del prestito pluriennale (ad esempio nascita di un figlio, matrimonio, acquisto auto, ristrutturazione, ecc) o eventualmente, quando accettata, dell’autocertificazione.
Nel particolare si dovranno seguire questi passi (è necessario essere titolari di un Pin dispositivo, per cui se si ha solo quello online bisogna convertirlo):
Per semplicità il percorso da seguire sarà il seguente: una volta loggati si dovrà scegliere “Per Area Tematica”–>“Credito” e una volta entrati si dovrà selezionare la voce ”Prestito Pluriennale iscritti – Domanda”.
Questo tipo di finanziamento è stato inserito per superare il limite del plafond stanziato tipico dei prestiti pluriennali diretti, e delle limitazioni legate alle cause che fanno sorgere lo stato di necessità. Infatti si tratta di un tipo di prestito che nasce sulla base di particolari accordi con banche e finanziarie, che si impegnano a concedere dei finanziamenti a condizioni agevolate (comunque più onerose rispetto al prestito pluriennale diretto).
Per poterne fare richiesta bisogna avere dei requisiti in linea con quelli previsti per i prestiti diretti Inpdap, ovvero iscrizione al fondo delle gestioni unitarie e contribuzione di almeno 4 anni (che si dimezza nel caso di specifiche condizioni). Come modalità si deve:
A questo punto:
I prestiti Inpdap anche per gli insegnanti possono rappresentare una delle possibili vie di accesso ai finanziamenti, ma non è assolutamente detto che rappresenteranno sempre anche la situazione più conveniente. Infatti anche se il tasso di partenza è molto buono, per il piccolo prestito Inpdap c’è stato comunque un avvicinamento ai tassi applicati da alcune banche online, con poche differenze formali e soprattutto molte meno limitazioni.
Per i prestiti pluriennali, spesso si ottengono delle condizioni “migliori” specialmente quando ci si rivolge a delle banche convenzionate (al di fuori degli accordi dei prestiti pluriennali garantiti) che si fanno carico delle spese di assicurazione. La voce di contributo per il fondo rischi, poco percepibile nel caso in cui i richiedenti siano dei giovani, diventa via via molto pesante, fino a rappresentare un bel peso soprattutto nel caso dei pensionati.
Quindi non ci si deve mai affidare alla cieca, ma bisogna sempre fare delle simulazioni che sono possibili anche sul sito dell’Inps (opzione aperta anche a chi non è registrato e non ha ancora richiesto il pin, in quanto non è necessaria l’autenticazione ed il login). Queste dovranno essere confrontate attentamente e solo alla fine di questo percorso sarà possibile orientare scientemente la propria scelta. In più, nel caso degli insegnanti precari, ci sono alcune banche che prevedono comunque la possibilità di concedere una piccola somma a titolo di prestito, utilizzando delle buone garanzie.