I dipendenti statali possono generalmente contare su numerose soluzioni di finanziamento a condizioni agevolate. Di tali agevolazioni possono usufruirne anche i Carabinieri.
I prestiti per carabinieri sono frutto anche di convenzioni con banche che storicamente hanno sempre avuto un rapporto particolare con l’Arma (come la Banca Nazionale del lavoro o Bnl) a cui si sono aggiunti via via altri istituti di credito con accordi sia a carattere locale che a livello nazionale.
A queste proposte si aggiungono i prestiti ex Inpdap, come il piccolo prestito, il prestito pluriennale garantito e quello diretto.
In cima all’ideale classifica dei prestiti per carabinieri, come tipologia offerta con maggiore frequenza a condizioni dedicate, troviamo sicuramente le cessioni del quinto ed in generale i finanziamenti che funzionano allo stesso modo: trattenuta a monte della rata sullo stipendio e importo della rata non superiore al quinto dello stipendio netto (approfondimento: Cessione del quinto per Carabinieri).
A seguire si possono trovare prestiti personali spesso appositamente dedicati da filiali, agenzie o concessionarie, anche per l’acquisto di alcuni prodotti e servizi specifici (come assicurazioni, acquisto di auto, ecc).
I prestiti per carabinieri prevedono una serie di alternative molto complete estendendosi in alcuni casi anche ai mutui. Ovviamente non è detto che per tutte le tipologie si potranno ottenere delle condizioni nettamente migliori rispetto a quelle riservate alla clientela retail normale (che non rientri cioè nelle forze armate).
Quando si è alla ricerca di un prestito per carabinieri, bisogna informarsi attentamente sulle differenze tra le varie alternative e su ciò che propone ciascuna convenzione o proposta. In questo modo è possibile valutarne al meglio la convenienza, sia a livello di tassi che di costi accessori, fino alla fattibilità della richiesta e possibilità di ottenere un riscontro positivo.
Ecco una breve analisi delle possibili alternative:
– Prestito ex Inpdap
In questa sezione a dicembre 2019 dobbiamo/possiamo considerare:
Il piccolo prestito va da una durata di 6 mesi (in caso di rinnovo) fino a un massimo di 48 mensilità, mentre per gli importi si va da un minimo pari allo stipendio mensile netto fino a un massimo di 8 mensilità.
Il prestito pluriennale ha una durata di 5 anni o 10 anni, che dipende dal tipo di finalità per la quale si richiede il prestito. La motivazione condiziona anche l’importo massimo che si può ottenere.
La richiesta di questi prestiti ex Inpdap (ora gestiti dall’Inps) può essere fatta solo da coloro che hanno raggiunto il numero di anni minimo di iscrizione al fondo della gestione Unitaria delle prestazioni creditizie e sociali (di 4 anni, che si dimezza al verificarsi di specifiche condizioni previste dal Regolamento). Ricordiamo che l’iscrizione al fondo con pagamento della relativa quota di contributo non è automatica ma facoltativa e va richiesta sia quando si è in attività sia quando si passa alla condizione di pensionato.
Le modalità di richiesta, tanto per il piccolo prestito (il cui tasso viene comunicato periodicamente dall’Inps) che per il prestito pluriennale diretto (il cui tasso è determinato con apposito Regolamento) sono del tutto telematiche e possono richiedere l’intervento della propria amministrazione chiamata a compilare gli spazi relativi alle informazioni sullo stato di servizio.
Il discorso cambia per il prestito pluriennale garantito dove non è l’Inps che tramite l’apposito fondo eroga le somme richieste. Per richiedere il finanziamento si passa infatti tramite una banca convenzionata che si impegna a garantire dei tassi non superiori a quelli indicati nell’apposita convenzione. Tuttavia ogni banca è libera, sotto tale soglia, di decidere il tasso che verrà applicato.
Tra le tipologie di prestito ex Inpdap, a dicembre 2019, la situazione dei tassi è la seguente:
L’aspetto positivo è dato dai tassi agevolati, mentre come nota negativa ci potrebbe essere la mancanza dei requisiti soggettivi (come iscrizione e contribuzione all’apposito Fondo) e oggettivi (mancanza delle motivazioni per le quali sono previsti i prestiti pluriennali).
– Convenzioni
Come detto all’inizio, l’Arma dei Carabinieri è stata sempre molto attenta alla stipula di convenzioni nei vari ambiti di interesse, per cui non potevano certo mancare dei prestiti carabinieri con condizioni riservate. In alcuni casi questi accordi sono stipulati a livello nazionale, per cui valgono per tutti coloro che fanno parte dell’Arma. Per potervi accedere è sufficiente rivolgersi a filiali di banche o agenzie di finanziarie che vi hanno aderito.
In altri casi gli accordi riguardano un Comando, una compagnia o addirittura una stazione di carabinieri. In questi casi specifici, per accedere agli accordi bisogna rivolgersi solo al referente della convenzione stessa, che è generalmente ubicato nello stesso territorio. Per valutarne la convenienza bisogna farsi fare dei preventivi personalizzati da mettere a confronto con preventivi proposti alla clientela al di fuori delle convenzioni. Nel caso delle cessioni del quinto spesso si ha anche il beneficio di non dover pagare la quota assicurativa obbligatoria, ma è anche vero che si tratta di un tipo di iniziativa che le grandi banche riservano spesso ai dipendenti pubblici, e talvolta anche ai pensionati.
– Finanziamenti ‘privati’
Al di fuori delle convenzioni stipulate appositamente si trovano spesso condizioni meno onerose se si è un dipendente pubblico. Quindi, se si vuole chiedere un preventivo, è preferibile portare con sé, oltre ai documenti personali, codice fiscale e ultima busta paga, anche un attestato di servizio, così da ottenere le condizioni ‘migliori’ che sono riservate in quel momento per un dipendente del pubblico impiego.
L’ampia scelta sulla tipologia di prestiti per carabinieri, convenzionati e non, può permettere davvero di risparmiare sulle condizioni che verranno applicate, a condizione che si sappia individuare la soluzione più adatta al tipo di bisogno di liquidità che si ha, considerando anche le difficoltà e i limiti che si possono incontrare nel caso in cui si volesse rinnovare una cessione del quinto o un prestito pluriennale.