Prestito 30000 euro per autonomi, pensionati o disoccupati

Il prestito da 30000 euro rappresenta una cifra facile da trovare, specialmente se si considera l’offerta proveniente dalla maggior parte delle banche, delle Poste e delle finanziarie. Tale importo inoltre rappresenta, in media, la cifra minima per la richiesta di un mutuo e fino a poco tempo fa quella massima per i prestiti personali.

Quale tipo scegliere?

Solitamente è possibile richiedere un prestito di 30000 euro con:

  • la cessione del quinto;
  • il prestito personale;
  • un finanziamento finalizzato;
  • il mutuo chirografario, se non si vuole andare su un finanziamento garantito da ipoteca (compreso il mutuo di liquidità garantito da un immobile).

La scelta tra le diverse alternative dovrebbe essere fatta in relazione ai seguenti aspetti:

  • il tipo di uso che si farà di questa liquidità;
  • la nostra situazione reddituale e patrimoniale;
  • i tassi che saranno applicati a seconda della combinazione: durata, rata e importo richiesto.

Per quanto riguarda invece la durata del rimborso, non sono molti i casi in cui si può arrivare fino a 120 rate, a meno che non si rimanga all’interno della cessione del quinto. Alcuni Istituti di credito inoltre vincolano una certa durata (ad esempio quella massima in 5 anni, in 7 oppure in 10) all’importo che si sta richiedendo: solitamente più è elevato e maggiore è il numero delle rate con il quale sarà possibile restituirlo. Anche sui tassi le condizioni sono variabili, il che impone l’uso di un simulatore ‘calcola rata’ per poter fare dei confronti generali o la richiesta di un preventivo per avere le indicazioni specifiche per tipologia.

prestito 30000 euro

Requisiti e condizioni

Si può ottenere un prestito da 30000 euro senza la necessità di presentare altre garanzie e può essere richiesto anche senza busta paga se si ha comunque la possibilità di poter dimostrare il proprio reddito con altre tipologie di certificazioni reddituali. Ovviamente, a fronte di un reddito che può risultare “capiente” al limite rispetto alla rata da rimborsare, o si sceglie di allungare la durata fino al massimo consentito, oppure si deve cercare l’aiuto di un garante o di un coobbligato.

Nel caso di richiesta di cessione del quinto e questa non dovesse essere sufficiente, si potrà cercare di raddoppiare gli importi richiedendo il prestito con delegazione di pagamento, non essendo prevista la figura del coobbligato.

Tranne che per la cessione del quinto, dove è lo stipendio o la pensione che garantiscono il rimborso delle rate, per gli altri tipi di finanziamento (sia personale che finalizzato) le banche e le finanziarie devono assicurarsi che il richiedente sia, almeno sulla carta, in grado di rimborsare l’importo richiesto. Gli istituti di credito possono applicare dei parametri differenti (questa è una delle ragioni per cui il rapporto rata-reddito varia da un 33% ad un 40% o 45%).

Questo aspetto non è da sottovalutare nelle pratiche poco ‘forti’ dal punto di vista della solidità del richiedente, perché potrebbe darsi che una finanziaria come Agos sia meno pignola rispetto ad un’altra finanziaria come Fiditalia o viceversa. Anche banche come Unicredit, Compass, e Findomestic possano applicare dei parametri molto diversi risultando in alcuni casi meno pignole rispetto ad una banca che non vede nei prestiti la sola, o principale, forma di guadagno (offrendo una gamma molto più vasta di prodotti).

Questi sono comunque discorsi assolutamente generali. Per conoscere le politiche di credito applicate nel momento della richiesta bisogna rivolgersi direttamente alle diverse banche e finanziarie, e quindi fare le proprie valutazioni.
Non solo, bisogna anche considerare che ogni anno ci possono essere degli aggiornamenti sulle politiche di credito, per cui non è detto che nel 2022 il trattamento sia equivalente all’anno precedente o ai cinque anni antecedenti.

Come ottenere più preventivi?

Come per ogni tipologia di prestito, prima di richiedere un finanziamento da 30 mila euro, bisognerebbe spendere un po’ di tempo per ottenere più preventivi, ricordando sempre che:

  • un preventivo non può essere vincolante: questo significa che non imporrà mai il passaggio diretto alla richiesta di prestito, e che la data che riporta serve solo per indicare la durata della validità delle condizioni calcolate (oltre questa data le condizioni possono variare);
  • si devono sempre valutare con attenzione il Taeg e il Tegm;
  • si possono richiedere tutti i preventivi che si desiderano, cambiando anche i parametri.

Tuttavia, affinché i vari preventivi siano confrontabili, bisognerebbe usare sempre gli stessi parametri, ovvero: importo (quindi nel caso specifico 30000 euro), durata (ad esempio in 5 anni) e tipologia (sempre prestito personale, oppure cessione del quinto, oppure finalizzato, ecc).

Una volta stabiliti questi parametri ci si potrà rivolge alle differenti finanziarie e alle banche (impiegando anche i calcola rata via web) oppure utilizzare uno dei tanti comparatori online.

In questo secondo caso è consigliato fare una scrematura a monte selezionando le proposte che sembrano le migliori e procedendo, laddove possibile, ad un preventivo diretto al di fuori del comparatore.

Esempi

  • Credem con il suo prestito personale Avvera e Avvera Maxi mette a disposizione a tassi concorrenziali una cifra da rimborsare dai 3 mila ai 75 mila euro, fino a ben 120 mensilità;
  • Agos permette di partire con la richiesta online, fino ad un massimo di 30000 euro. Tra le finanziarie, è una di quelle che prevedono la durata più lunga, fino a 120 rate;
  • Prestito Bancoposta di Poste Italiane, permette di ottenere da 3000 fino a 30 mila euro, ma la durata massima si ferma a 84 mensilità;
  • Unicredit: con la linea CreditExpress l’istituto di credito lombardo permette di procedere con vari prodotti alla richiesta di una somma pari a 30 mila euro. Ad esempio, se si sta cercando un prodotto che garantisca un elevato grado di flessibilità, allora si può valutare il CreditExpress Dynamic con il salta rata, cambio importo e ricarica credito. La durata in quest’ultimo caso può andare dai 36 agli 84 mesi.

(Fonte: siti ufficiali Poste Italiane/Unicredit/Agos/Credem – Data: 23 dicembre 2021)