Una delle prime classificazioni che si possono fare tra i vari finanziamenti è quella tra prestito finalizzato e prestito non finalizzato. Poi all’interno della prima categoria, con l’evoluzione dei vari prodotti, possiamo oggi distinguere:
In questo ultimo caso gli istituti di credito che offrono questa tipologia di prestito mettono a disposizione del cliente una certa somma in via preventiva che dovrà essere utilizzata entro un determinato periodo (ad esempio 30 o 60 giorni) appunto presso partner convenzionati. La partenza del piano di rimborso si avrà solo nel momento in cui si deciderà di effettuare l’acquisto, mentre se non si procede all’acquisto non si dovranno sostenere nè rate nè costi connessi.
Ciò che hanno in comune tutte queste forme (apparentemente differenti), è la necessità di rivolgersi a un venditore convenzionato con l’istituto che concede il prestito, ricordando che per definizione il finanziamento se è finalizzato, è a sua volta subordinato all’acquisto di un bene specifico.
Come abbiamo detto all’inizio sia i prestiti finalizzati che quelli personali, sono ‘funzionali’ al sistema del credito al consumo di cui logicamente devono seguire regole e normativa. Detto questo (ed a prescindere dalla mera definizione) che cosa differenzia il Prestito personale dal prestito finalizzato? In primis l’obbligo di indicazione dell’impiego che si farà del finanziamento ottenuto, che non è previsto in quelli personali, mentre è presente in quelli finalizzati (in inglese loan finalized).
Esistono due canali tradizionali di accesso alla forma “finalizzata” e cioè:
Queste tipologie di finanziamenti non vanno confuse con quelle tipiche di linee di credito revolving o di tipo rotativo, in quanto si tratta di somme che sono (tranne alcune eccezioni) utilizzabili come meglio si ritiene opportuno, per essere poi rimborsate secondo quanto definito dal contratto di finanziamento, nelle modalità e con gli interessi previsti, senza obbligo di giustificazione.
In linea di massima vale sempre il principio in base al quale è il “rischio” a spingere una banca oppure una finanziaria, ad applicare tassi di interesse più o meno elevati. Proprio per questo, in generale, i tassi di interesse dei finanziamenti finalizzati possono essere più bassi rispetto a un prestito personale dove manca una garanzia oggettiva (ad esempio l’auto o un bene di valore, ecc) dell’oggetto acquistato. Infatti in un prestito finalizzato il finanziatore si può rifare sul bene, oggetto della richiesta del finanziamento, nel caso di mancato rimborso della somma prestata.
Questi sono logicamente discorsi generici che possono variare notevolmente anche in funzione di eventuali promozioni. E’ perciò necessario fare più preventivi da mettere a confronto, analizzando l’orientamento del mercato e valutando la presenza di offerte che possono presentare tassi premiali interessanti fino al tasso 0.
Fatte queste doverose premesse, anche se si è orientati a scegliere il prestito finalizzato, ci possono essere differenti livelli di convenienza. Innanzitutto tra il ‘fare da soli’ e il richiedere il finanziamento al venditore, questa seconda strada è quella più semplice (sarà chi vende a doversi far carico delle procedure di richiesta ed a seguire la pratica, avendo già in mano i documenti necessari per provare la finalità come un preventivo, ecc) e, nella maggior parte dei casi, anche la più economica.
Come accennato infatti, nell’ottica di garantire un certo volume di prestiti, gli istituti di credito sono meglio disposti ad offrire dei tassi più convenienti, rispetto a quanto accade invece con i singoli privati (vedi anche Prestiti più convenienti ) .
Ad esempio quando si tratta di prestiti auto, se si deve scegliere tra un finanziamento “interno” (ovvero di una banca del gruppo o convenzionata) oppure esterno ( altra finanziaria o banca) i primi sono quasi sicuramente, almeno per quello che ci dimostra l’esperienza, quelli con le condizioni migliori. Ancora una volta prima di decidere è sempre consigliabile farsi fare un preventivo per ogni tipologia di finanziamento che può essere richiesto, e compararli.
Bisogna però anche valutare le politiche di credito, che talvolta rendono possibile fare la richiesta solo ad un numero ristretto di proponenti. L’esperienza dei venditori, anche da questo punto di vista può essere un valido aiuto, specialmente quando si fanno richieste più particolari, come nel caso di una domanda senza busta paga, ma avvalendosi di un garante o di un altro tipo di certificazione reddituale, ecc.
Attenzione: allontanandosi da una pratica standard, ad esempio quando si necessita l’inserimento di un garante per l’acquisto di un’auto oppure una polizza di fidejussione per la finanziaria, la possibilità di poter scegliere in modo del tutto neutrale tra i differenti canali che offrono accesso al tipico finanziamento finalizzato, può ridursi notevolmente.
Infine si deve considerare anche il fatto che non sempre diventare fin da subito proprietari di un bene può rappresentare la scelta migliore. Un esempio tipico lo troviamo proprio con il leasing auto, che può rendere più flessibile il possesso di un mezzo a seconda delle mutevoli condizioni delle esigenze personali e/o lavorative. Da segnalare inoltre una maggiore facilità di accesso a partire dai tempi di istruttoria della pratica, normalmente più veloci rispetto ai finanziamenti tradizionali.