Prestito Bridge di Intesa SanPaolo: il prestito d’onore per studenti

Con il passaggio dal Prestito Bridge al nuovo Prestito PerTe con Lode sempre di Intesa Sanpaolo non ci sono state sostanziali differenze, vista la natura di prestito d’onore per studenti, sia per il vecchio che per il nuovo finanziamento. Piccole modifiche sono state apportate ai tassi di interesse ed alla determinazione delle somme massime concedibili, che tuttavia rimangono ancorate alle varie convenzioni ed accordi con gli atenei.

Come funziona ed a chi rivolgersi?

Di norma, quando si richiede un prestito convenzionato, il che vale anche per la maggioranza dei prodotti finanziari dati dall’accordo tra Istituti di credito e Università, è necessario, in primis, passare per gli appositi uffici presenti negli atenei, e successivamente rivolgersi alla banca scelta.

Con l’ex Prestito Bridge, invece, la domanda va fatta direttamente sull’apposito sito (https://private.intesabridge.it/scriptIsbr0/ibr/guest/richiedi_prestito_step1.xhtml) dove si seleziona il proprio ateneo, che deve essere ovviamente presente nell’elenco riportato nell’apposita sezione, e quindi si dà il via alla pratica.

E’ da sottolineare come l’esito positivo (o meno) della richiesta non dipenda da Intesa SanPaolo quanto dal parere positivo accordato dal proprio ateneo. In quest’ottica è perciò buona norma informarsi comunque prima presso gli uffici preposti.

Ogni ateneo presente nell’elenco ha tra l’altro stipulato accordi funzionali allo scopo del finanziamento per i propri percorsi di laurea o di Master (vedi anche Migliori prestiti per giovani), per cui ad esempio l’Unimi prevede una somma massima di 20 mila euro mentre la Polimi una cifra più bassa per lo più incentrata intorno ai 10 mila euro (cifre che comunque sono suscettibili di cambiamenti). Ci sono però delle peculiarità del finanziamento che rimangono sempre uguali, e che riguardano il funzionamento della restituzione.

Durata e caratteristiche

Come accade per ogni prestito d’onore per studenti, troviamo una ‘fase di erogazione’ delle somme (a tranche o come linea di credito) durante la quale non si deve pensare a restituire le cifre ottenute (normalmente dura un biennio, ma può essere anche più lunga).

Poi c’è un periodo “ponte” che viene calcolato al termine del percorso di studi, che permette allo studente di trovare un impiego, trascorso il quale parte il vero e proprio piano di ammortamento con la necessità di restituire le somme avute in prestito a rate. La durata complessiva e i tassi di interesse, come le somme stanziabili ,dipendono ancora una volta dai vari atenei (vedi anche Prestiti per studenti). Ciò che è sicuro è che lo studente non deve presentare nessuna garanzia personale, o tramite i propri genitori o altro garante.