Nel 2014 l’esperimento, che è stato iniziato nel 2006, rappresentato dall’erogazione del 5×1000 alle associazioni “onlus” (e comunque con carattere non lucrativo), ha trovato finalmente la sua conferma e riorganizzazione definitiva, così da acquisire un carattere di stabilità che fino ad oggi veniva rimandato di anno in anno alle decisioni dell’esecutivo in carica.
I punti cardine sono rimasti comunque invariati: l’erogazione può essere fatta, in sede di dichiarazione dei redditi (tanto da chi fa l’Unico che da chi presenta il 730), alle sole associazioni che presentano i requisiti richiesti (carattere sociale, ma anche culturale, paesaggistico, scientifico o sanitario, le società sportive dilettantistiche, oppure anche quelle che si occupano della difesa dei diritti degli animali, come Lipu, WWF, ecc) e che abbiano richiesto ed ottenuto l’inserimento nell’apposito elenco tenuto dall’Agenzia delle Entrate.
Al contribuente non costa nulla riempire lo spazio del 5 per mille, e da un punto di vista di “rendicontazione” bisogna solo inserire in modo corretto il codice fiscale o la partita Iva dell’associazione o dell’organizzazione alla quale si vuole versare la relativa quota (ad esempio Airc, Emergency, Medici senza frontiere, ecc). Starà poi all’erario rinunciare alla parte di gettito legata al 5×1000 così da procedere al versamento ai beneficiari (vedi anche Finanziamenti per associazioni). Viceversa se lo spazio non viene riempito, la quota del cinque per mille viene lasciata nelle casse dello Stato.
Ci sono due possibilità: una è quella di annotarsi il codice fiscale dell’associazione alla quale si vuole fare l’erogazione “liberale” normalmente sponsorizzato sui quotidiani, sulle pubblicità online, oppure sulle riviste specialistiche (in alcuni casi ci sono accordi con le banche presso le quali si ha un conto corrente), oppure presso uffici pubblici presso il proprio Comune (le associazioni non devono essere necessariamente con carattere nazionale, ma anche locale).
Il secondo invece è quello di andare a vedere l’elenco di coloro che possono averne il diritto, direttamente presso l’Agenzia delle Entrate oppure online sul sito ufficiale (consultazione libera che non richiede obbligo di registrazione, suddivisa per anno quindi 2013, 2014, 2015, ecc), oppure andare sul sito dell’associazione o organizzazione che è stata scelta. In tutti i casi bisogna passare attraverso dichiarazione dei redditi, ed a differenza dell’8 per mille, non basta scrivere il nome del beneficiario, ma bisogna riportare correttamente i dati minimi richiesti (vedi anche Bonus fiscali).
Associazione | Codice Fiscale |
---|---|
Airc | 80051890152 |
Emergency | 97147110155 |
Medici senza Frontiere | 970 961 20 585 |