Una categoria che si è arricchita notevolmente di soluzioni di prestiti a condizioni agevolate, è quella del microcredito, con le facilitazioni a volte riconducibili alle modalità di accesso e a volte sulle condizioni economiche applicate. Il prestito della speranza è una forma di microcredito che condensa entrambe le facilitazioni: accesso facilitato alle persone e imprese (vedi anche Prestiti per aziende in difficoltà) in condizioni di “vulnerabilità economica” (che sono quelle normalmente escluse dal settore bancario), a condizioni molto meno onerose rispetto alla media dei tassi di interesse (partendo da un tasso del 2,5%).
L’accesso al prestito della speranza avviene normalmente attraverso i canali offerti dalla rispettiva Caritas di competenza, trattandosi di un prodotto sponsorizzato proprio dal Cei. La sua introduzione è avvenuta già nel 2009, ma è stato l’anno 2014 quello che ha visto una distribuzione più cospicua di finanziamenti, grazie ad una notevole dotazione che è di 25 milioni di euro per il microcredito per i privati, e 100 milioni di euro per le imprese.
I requisiti richiesti sono:
– Per le persone fisiche e le famiglie (basta possedere anche solo uno delle seguenti condizioni):
– Per le Microimprese, sia quelle già in attività oppure in fase di start up (vedi anche Finanziamenti agevolati per Start up):
Nel caso di famiglie e privati si ha un microcredito sociale che permette di ottenere fino a 7500 euro erogati in rate bimestrali (in tutto 6) ad un tasso massimo di 2,5%, senza penali di estinzione anticipata (la rata mensile è di circa 134 euro). Per le microimprese invece si può arrivare fino a 25 mila euro, ad un tasso tan del 4,5%, che sono erogati normalmente in una sola soluzione.