Finanziamento chirografario: cos’è e in cosa differisce rispetto a quello ipotecario

Oggigiorno, quando si ci trova nella condizione di dover scegliere quale prestito richiedere, il numero di opzioni a disposizione sono tante. Tuttavia ci sono alcune soluzioni, come il finanziamento chirografario e il mutuo ipotecario che rappresentano delle colonne portanti nelle varie categorie di prestiti. Ma che cosa sono? Ciò che fa la vera differenza tra le due alternative è la garanzia che deve essere presentata al ‘finanziatore’, che nella grande maggioranza dei casi sarà un Istituto di credito (banca o finanziaria).

Indice

Significato e funzionamento

Il significato del termine chirografario è abbastanza semplice e intuitivo poiché si riferisce alla firma autografa della parte del contratto che riceve la prestazione. Quindi, nel caso di un finanziamento, di colui che richiede il prestito (o mutuo), il quale è anche la parte che deve presentare una garanzia giudicata dal finanziatore ‘sufficiente ed adeguata’ rispetto all’entità del prestito che si sta chiedendo. Infatti la banca farà una valutazione reddituale, patrimoniale e anche meritocratica (sul merito creditizio) del richiedente il prestito.

uomo che firma fogli

Dunque, la sola vera differenza che possiamo considerare tra un prestito ipotecario ed uno chirografario consiste nel fatto che nel prestito ipotecario si ha l’ipoteca come garanzia, mentre nel prestito chirografario basta la componente ‘reddituale’ e personale del richiedente stesso.

Con queste premesse diventa chiaro che non può dirsi più facile la concessione di un prestito chirografario rispetto ad uno legato all’ipoteca perché in entrambi i casi si dovrà comunque superare una fase di valutazione, la cui severità e complessità dipenderanno da vari fattori (la somma che si richiede, la durata del piano di ammortamento, il tasso scelto, la solidità del richiedente, la presentazione di coobbligati o garanti).

Inoltre ogni banca fa le proprie valutazioni sfruttando dei criteri personali, per cui non è detto che per esempio rivolgendosi a Unicredit, Bnl o una banca di minori dimensioni si otterrà lo stesso trattamento.

Caratteristiche

Come abbiamo già detto, la principale differenza tra il finanziamento chirografario e quello ipotecario è il tipo di garanzia fornita. Sono prestiti chirografari i prestiti personali e le cessioni del quinto. In entrambi i casi è la ‘persona’ che richiede il finanziamento che si offre come garanzia.

Avremo piani di ammortamento di breve e media durata, dai 18 mesi fino a 120 mensilità. Tuttavia ci possono essere anche soluzioni di minore durata, da pochi mesi (di norma un minimo di 6) fino alle 24 o 36 mensilità.

Per quanto riguarda i tassi la preferenza andrà soprattutto sul tasso fisso, ma per importi più elevati può essere proposto anche il tasso variabile.

Per quanto riguarda invece gli importi, fare una vera e propria classificazione è quasi impossibile in quanto si può andare da piccoli importi fino a somme che arrivano anche a 100 mila euro (dall’importo dipenderà la durata che si va a scegliere).

scrivania con sopra fogli, penna e calcolatrice

Infine, la tipologia di ammortamento usato è quasi sempre quello alla francese.

Requisiti e valutazione

I requisiti per la richiesta possono variare in base all’istituto di credito prescelto e solitamente riguardano:

  • età minima ed età massima entro la quale si può fare la richiesta. Come età minima avremo sempre la maggiore età, mentre l’età massima varia a seconda delle scelte della banca o finanziaria, ferme restando delle piccole limitazioni che possono essere invece imposte dalla legge (per esempio sull’età di dipendenti in caso di cessione del quinto);
  • scoring di merito: si tratta del punteggio che si ottiene durante la fase di valutazione. Questo non è unico, poiché ogni banca attribuisce un peso diverso e quindi un punteggio differente alle varie voci che compongono il criterio di valutazione;
  • tipo di reddito dimostrabile: alcuni prestiti (come la cessione del quinto) possono essere richiesti solo da chi possiede una busta paga, ovvero da dipendenti e pensionati;
  • presenza di garanzie accessorie oltre al reddito (patrimoni, altri redditi, garantiti, ecc).

Ci sono poi altri fattori da considerare, come l’appartenenza ad un nucleo familiare (persone a carico fanno abbassare i coefficienti di valutazione) o l’avere un conto presso la banca alla quale si fa la richiesta (solo per fare alcuni esempi).