I lavoratori autonomi, liberi professionisti, ed ovviamente le ditte o le società, compensano la mancanza di un prestito facile da ottenere (come la cessione del quinto) con l’anticipo delle fatture (in inglese advance invoices), usufruibile in virtù delle elevate garanzie concesse. Esistono due possibilità collegate all’anticipo “dei crediti vantati” nei confronti dei propri clienti, quello del “fido sull’anticipo fatture” e quello del “factoring”.
E’ la forma più diffusa, soprattutto perché la maggioranza delle banche propone proprio questa soluzione, essendo semplice, dotata di elevata solvibilità e pochi obblighi per ambo le parti.
Con questo ‘prodotto’, bisogna avere un rapporto di conto corrente con la banca scelta, quindi fare la richiesta di apertura fido tramite il quale usufruire dell’anticipo delle somme che dovranno essere riscosse presso i propri clienti.
Generalmente sono accettati tutti i tipi di fatture (con restrizioni a riguardo di soggetti emittenti la fattura che la banca non ritiene affidabili), con la sola condizione che non siano scadute. La linea di credito concessa dalla banca non coincide con l’intero valore della fattura anticipata (le banche arrivano al 70% o al massimo al 90%).
Quando la fattura viene pagata (in anticipo o alla scadenza) il titolare del fido rimborsa la somma anticipata dalla somma e gli interessi pattuiti per il flusso di cassa anticipato dalla banca (di importo variabile che dipende dalla durata, dalla somma, dal tipo di fattura, ecc).
Un giudizio sulla convenienza di questo tipo di finanziamento deve essere fatto sia valutando il peso del prestito, come costi di concessione ed interessi applicati, con i danni che si subirebbero nel caso in cui gli squilibri di liquidità tipici dell’attività non venissero compensati con l’anticipo di somme accordate dalle banche.
La durata dell’anticipo fatture ha normalmente una durata condizionata dalla scadenza delle fatture messe a garanzie, entro dei limiti prefissati (la media della durata massima è di 18 mesi).
L’effetto è sempre quello di ottenere un anticipo delle somme ancora non esigibili perché relative a fatture che non sono giunte a scadenza. Questa soluzione si ottiene cedendo il credito derivante dalla fattura alla banca, per cui sarà poi cura della banca riscuotere i pagamenti, rendendo più semplice la gestione dei crediti futuri.
Ovviamente la cessione del credito non permette di ottenere il 100% della somma spettante, risultante dalla fattura stessa. Il principale limite sta nel fatto che solo alcune banche usano questo sistema, e soprattutto le fatture accettate devono avere delle condizioni e caratteristiche ben precise.