Quando si hanno più finanziamenti in corso, per riordinare i propri debiti (almeno quelli legati alle varie rate da restituire a banche o finanziarie) si può scegliere di richiedere un prestito di consolidamento debiti. Questa strada può essere percorsa seguendo due direzioni:
Se si sceglie un finanziamento appositamente dedicato, si può avere la possibilità di ottenere somme anche importanti. Di contro, però, potrebbe essere necessario dover aumentare la propria forza reddituale. Una condizione che potrebbe essere difficile da ottenere senza garanzie aggiuntive o senza un garante. Ricordiamo inoltre che il consolidamento debiti prevede dei requisiti ben specifici. Nel particolare bisogna:
Ma che cosa cambia rispetto ad un normale prestito personale? La banca o la finanziaria userà i conteggi estintivi per conoscere l’importo esatto da finanziare e provvederà direttamente alla loro estinzione contestualmente all’accensione del finanziamento, che diventerà quello principale o unico da rimborsare.
Ovviamente non terrà conto della parte di reddito già impegnata dalle altre rate consolidate proprio perché ha la certezza che verranno estinte e sostituite con la rata del nuovo finanziamento. Di contro, alla pari di un prestito tradizionale, è necessario che il rapporto rata e reddito sia considerato soddisfacente. Normalmente è preferibile che si rimanga sotto il 33% ovvero il classico ‘terzo’ circa consigliato tanto per un prestito che per un mutuo (N.B. Non è comunque un valore vincolante, almeno non per tutte le società).
Si tratta di un prestito che può essere richiesto da chi ha garanzie e redditi dimostrabili, mentre non è necessario appartenere per forza ad una specifica categoria di lavoratori (quindi è accessibile tanto per i dipendenti, che per gli autonomi e i pensionati).
La cessione del quinto non rappresenta un prestito appositamente dedicato ma può essere utilizzata anche per raggiungere l’obiettivo di un consolidamento debiti. In pratica la somma ottenuta può essere utilizzata per estinguere in via anticipata altri prestiti. Tuttavia, ripetiamo, non è una soluzione finalizzata a questo scopo, quanto a quello di concedere una ‘certa liquidità’ la cui entità dipende principalmente dal reddito percepito e dalla durata che si può scegliere (vincolata dall’età anagrafica).
Non a caso la somma erogata viene data al richiedente che può poi decidere come usarla e se procedere anche a un consolidamento debiti (in tutto o in parte). La cessione del quinto è vincolata al rapporto rata reddito di un quinto (quindi al massimo del 20%) ed è un prestito senza garanti e senza garanzie (per cui non si può superare questa percentuale). Di contro non è un finanziamento aperto a tutti visto che può essere richiesto solo da dipendenti e pensionati.
Fatte tutte queste considerazioni, perché qualcuno dovrebbe considerarla come alternativa ad un vero e proprio consolidamento debiti? Le ragioni possono essere differenti, e le andiamo a elencare brevemente:
Come già detto, nel caso della cessione del quinto non sono necessari documenti che rimandano ai prestiti in corso visto che la rata verrà trattenuta a monte dallo stipendio o dalla pensione. Ad estinguere gli altri prestiti dovrà provvedere in autonomia colui che ha ottenuto la cessione stessa (ogni prestito alla volta). Nel caso del consolidamento invece il conteggio estintivo è una condizione necessaria e un documento obbligatorio.
Non solo, i documenti personali e reddituali sono essenziali nella procedura di richiesta anche se ci possono essere delle differenze sui documenti richiesti (e le loro caratteristiche o aspetti formali) da Istituto di credito ad altro Istituto di credito. Per questa ragione bisogna informarsi presso le banche o finanziarie che propongono tali alternative e farsi fare un preventivo ed una stima di fattibilità prima di procedere alla richiesta vera e propria.
Nel solo caso della cessione del quinto, si potrebbe intraprendere questa via come seconda scelta, qualora una richiesta di consolidamento vero e proprio dovesse essere bocciata.