Prestito con delega di pagamento dipendenti e pensionati: ecco come funziona il doppio quinto

Per superare i limiti di importo richiedibile con la cessione del quinto, il legislatore ha introdotto il prestito con delega di pagamento, che segue un funzionamento molto simile alla cessione stessa. Non a caso spesso questo tipo di finanziamento, che rimane all’interno della tipologia dei prestiti personali, viene definito anche come ‘cessione del doppio quinto’. Infatti la somma massima ottenibile è pari a un quinto dello stipendio, che si va ad aggiungere a quello già ottenuto con la cessione del quinto.

Se ci sono quindi delle condizioni analoghe alla classica cessione è possibile evidenziare anche alcune importanti differenze. Analizziamo tutto nel particolare.

Cos’è e chi può richiederlo?

Anche con il prestito con delega bisogna avere dei requisiti oggettivi e soggettivi per poterne fare richiesta. Tra quelli soggettivi bisogna rientrare tra i lavoratori dipendenti (sia pubblici che privati).

richiesta prestito delega

Per quanto riguarda i requisiti oggettivi sono previsti gli stessi limiti di rata/reddito della cessione, per cui non si può superare un ulteriore quinto dello stipendio netto. Qui potrebbe nascere un po’ di confusione dettata dal fatto che, come detto all’inizio, con il prestito con delega normalmente si parla anche di “cessione del doppio quinto” ma ciò è dovuto al fatto che con questa tipologia di finanziamento si può arrivare al massimo ad una rata da rimborsare pari al 20% degli emolumenti, che si vanno ad aggiungere al 20% della cessione (vedi anche Prestito privato).

Questo porta ad un impegno totale dello stipendio pari al 40%, che rimane comunque inferiore al massimo legislativo del 50% che deve tenere però conto anche di altre trattenute come ad esempio un pignoramento.
Fatte queste doverose premesse ci sono comunque tre condizioni/aspetti da controllare sempre con attenzione e cioè:

  • non è detto che una finanziaria o banca che concede la cessione del quinto conceda anche il prestito con delega;
  • molti istituti bancari e finanziari prevedono il prestito con delega solo per i dipendenti pubblici;
  • l’età massima accettata per la prima tipologia può essere più elevata rispetto a quello con delega.

Non solo, il legame tra cessione e delega è imprescindibile per il fatto che il prestito con delega può essere richiesto solo se già è stata ottenuta la cessione. Come quest’ultima, può essere comunque richiesta anche da chi è cattivo pagatore o protestato.

requisiti prestito delega

Possono richiederla anche i pensionati?

Un’altra differenza importante rispetto alla cessione riguarda il trattamento riservato ai pensionati compresi tutti quelli Inps ed Inpdap. Qui l’ostacolo, a differenza delle cessioni del quinto della pensione, non può infatti essere dettato solo dall’età massima accettata dall’istituto concedente o dall’importo della pensione (vedi anche l’articolo sulla Quota cedibile), ma è rappresentato da un limite imposto proprio dal legislatore.
Infatti l’articolo 13 bis comma 1, lett a della legge nr 80, del 14 maggio del 2005 (aspetto chiarito successivamente da una circolare dell’Agenzia delle Entrate, la nr 91 del 31 maggio 2007) stabilisce che i pensionati possono richiedere la cessione del quinto, mentre non possono procedere anche a quella del prestito con delega, anche se sono Inps ex Inpdap.

Quali differenze allora per i dipendenti?

Oltre ai limiti sull’età anagrafica dei richiedenti, c’è una differenza sostanziale che è dettata dalla sussistenza del giudizio di merito, che è qui presente. Ciò infatti comporta che, anche se ci sono le condizioni oggettive e soggettive richieste, sia il datore di lavoro del richiedente, che la stessa finanziaria, possono rifiutare la concessione del finanziamento, o entrare nel merito anche provvedendo a imporre una riduzione dell’importo complessivamente contenuto in una domanda di valutazione della pratica.

Attenzione! Con giudizio di merito non si intende il fatto di escludere i cattivi pagatori, ma solo la possibilità di poter rifiutare la concessione (per la finanziaria) o l’adesione per il datore di lavoro. Ricordiamo che proprio quest’ultimo dovrà provvedere poi al pagamento delle rate, trattenendo a monte la somma dovuta sia per la quota della cessione che per quella della delega di pagamento).

In quest’ottica è essenziale avere un buon rapporto con l’amministrazione per cui si lavora in modo da ridurre al minimo brutte sorprese in fase di richiesta. Ricordiamo inoltre che le valutazioni che portano al rifiuto devono essere motivate solo su richiesta del richiedente.

Approfondimento: Delega di pagamento rifiutata.

A chi rivolgersi?

Le banche tradizionalmente attive nella cessione del quinto di norma prevedono anche il prestito con delega (come ad esempio Findomestic), oppure ci si deve rivolgere alle finanziarie che sono specializzate praticamente solo nell’erogazione di questa forma di finanziamenti (ad esempio Libra Finanziamenti).

Come già accennato, non bisogna però dare per scontato che chi prevede entrambe le tipologie, le proponga anche a tutte le categorie potenzialmente interessate, in quanto possono essere proposte sia la cessione del quinto dello stipendio che della pensione, ma se previsto il prestito con delega di pagamento, questo potrebbe essere rivolto solo ai dipendenti pubblici.

consulenza prestito delega

Quando ci si mette alla ricerca può essere una buona prassi chiedere alla banca o finanziaria con la quale si ha la cessione del quinto se propone anche il prestito con delega e quali sono le restrizioni imposte per categoria e per età. Se non si trovano soluzioni adeguate allora si può indirizzare la ricerca altrove per raccogliere dei preventivi. Solo dopo aver terminato questa fase è possibile individuare la soluzione più adatta per importo e costi in base alla propria situazione.