Finanziamenti per le start up: cosa sono e come accedervi

I finanziamenti destinati alle start up si dividono i due macrocategorie, quelli erogati dalle banche e quelli con carattere regionale o europeo:

  • quelli erogati dalle banche più grandi prevedono spesso delle soluzioni ‘dedicate’ che in alcuni casi possono avere anche delle caratteristiche o condizioni economiche legate all’aspetto territoriale (quindi con condizioni diverse per le start up del Lazio o della Toscana rispetto alla Sicilia, ad esempio, ma allo stesso modo differenti tra Lazio e Roma, ecc);
  • quelli con carattere regionale o europeo sono invece fortemente condizionati dagli obiettivi che si devono raggiungere nel periodo programmatico (per cui bisogna informarsi costantemente a seconda dei bandi aperti e i relativi regolamenti). Inoltre, funzionando con i bandi di assegnazione, c’è anche la necessità di fare molta attenzione a rientrare nelle categorie finanziabili, oltre che a rispettare le condizioni necessarie legate al tipo di attività ammesse (come nel caso della digitalizzazione, elevato contenuto tecnologico, ecc).

Le caratteristiche dei finanziamenti start up

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L’unica certezza è che anche nel 2020 si dovrà puntare soprattutto sull’ autoimprenditorialità, date le evidenti difficoltà occupazionali che affliggono numerose categorie di lavoratori, giovani, ecc. Per il resto, tutto dipenderà dai programmi che le varie Regioni vogliono realizzare e dallo stanziamento che hanno ottenuto per il prossimo periodo programmatico.

Le categorie che hanno ottenuto, ottengono e che continueranno ad ottenere delle condizioni agevolate, sono i giovani e l’imprenditoria femminile, con alcuni settori particolarmente coinvolti, come quello dell’agricoltura, o legati all’innovazione e digitalizzazione. In ogni caso, specialmente nel caso di finanziamenti regionali o europei, il trend che si è affermato negli anni passati è che non si può contare su somme che coprano il 100% delle spese di start up, ma su soglie che arrivano ad un massimo del 40-50% tranne delle modeste eccezioni. Nella maggior parte dei casi vengono offerti dei finanziamenti a fondo perduto in conto capitale, per la percentuale coperta dal prestito.

Come accedere ai finanziamenti per start up?

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Entrando nel particolare di quanto appena detto per ottenere un finanziamento riguardante la fase iniziale della propria attività vi sono in pratica quattro possibilità e precisamente:

  • la partecipazione ad un bando aperto nella propria regione, per il quale bisogna possedere i requisiti minimi richiesti, considerando inoltre le partecipazioni di copertura che coinvolgono solo le spese considerate ammissibili dal regolamento stesso;
  • la richiesta ad una delle banche che prevede questo tipo di finanziamento, con minori limitazioni sui requisiti da possedere ma con la necessità di offrire delle garanzie (che possono essere mitigate nel caso in cui esistano particolari accordi o convenzioni);
  • la richiesta ad associazioni imprenditoriali che tuttavia, limitano il proprio intervento solo a determinati settori e per alcune categorie specifiche;
  • la richiesta a uno dei bandi aperti da Invitalia, informandosi sul sito ufficiale su quelli disponibili e sulle relative caratteristiche.

La proposta di Invitalia

Tra le opportunità offerte nel 2020 dall’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa spicca l’iniziativa, dedicata proprio alle start up italiane, denominata Smart&Start. Le domande si possono presentare dal 20 gennaio 2020. Gli importi ottenibili vanno da 100 mila a 1,5 milioni di euro e sono accessibili solo a start up che non siano state create da più di 5 anni, e che soprattutto rientrino tra quelle a elevato contenuto tecnologico.

Di interessante c’è la finanziabilità che arriva fino al 90% della spesa complessiva, con un sistema di rendicontazione più semplice e più trasparente. La richiesta va fatta on line, tramite registrazione a Invitalia e poi accedendo all’apposita piattaforma. Non solo, è data la possibilità di richiedere la finanziabilità di un progetto anche se la società non è ancora costituita per poi provvedere alla sua creazione entro 30 giorni dalla data in cui, con posta certificata, arriva la comunicazione dell’esito positivo.

Le domande possono essere presentate da tutti i cittadini, anche non comunitari purché dotati di permesso ‘voucher’. Le domande saranno analizzate entro 60 giorni dal ricevimento e non si effettueranno graduatorie, ma solo una valutazione sulla fattibilità e sul possesso dei requisiti necessari per la finanziabilità. Se si necessitasse di assistenza è possibile rivolgersi al numero azzurro 848.886.886 che è attivo dal lunedì al venerdì dalle ore 9:00 alle ore 18:00 oppure compilare la scheda contatto (solo se si è utente registrato Invitalia, entrando nell’area riservata).

(Fonte: sito ufficiale Invitalia – Data: 24 gennaio 2020)

Esempi di banche

Prendiamo ora in considerazione alcuni finanziamenti offerti invece dalle banche. Abbiamo selezionato tre esempi assistiti dalla Garanzia Cofidi e dal Fondo di Garanzia delle Pmi che possono facilitare l’accesso. Ricordiamo che Cofidi è un consorzio italiano il cui compito è proprio quello di ‘prestare’ garanzie per coadiuvare le imprese nell’accedere ai finanziamenti destinati alla propria attività.

Finanziamento start up Ubi Banca

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La somma massima ottenibile con il finanziamento offerto dalla banca bergamasca è di 50 mila euro a tasso variabile. Non ci sono limitazioni sul settore di attività da avviare ed il piano di rimborso va dai 18 ai 60 mesi (con possibilità di preammortamento di 12 mesi).

(Fonte: sito ufficiale Ubi Banca – Data: 24 gennaio 2020)

Unicredit

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Start up di Unicredit prevede fino a 100 mila euro di finanziamento, a tasso fisso o variabile, con una durata massima di 7 anni ( possibilità di preammortamento fino a 24 rate). E’ necessario avere garanzia Cofidi su almeno il 60% dei prestiti accordati e copertura di almeno il 30% delle spese con le proprie risorse.

(Fonte: sito ufficiale Unicredit – Data: 24 gennaio 2020)

Intesa Sanpaolo

logo intesa sanpaolo

Neoimpresa di Intesa Sanpaolo: si parte da un minimo di 10 mila euro con copertura del 75% (max 80% nel caso di start up innovative) delle spese da sostenere. La durata del piano di ammortamento va da 2 a 10 anni.

(Fonte: sito ufficiale Intesa Sanpaolo – Data: 24 gennaio 2020)

In tutti i casi è necessario prendere un appuntamento e parlare con un consulente in filiale, proprio per la complessità della definizione della struttura di finanziamenti dei quali si potrebbe avere bisogno.