L’incentivo denominato Resto al Sud, è stato nella sua prima formulazione (DL nr 176 del Novembre 2017), rivolto alla platea dei giovani con un’età compresa tra i 18 anni e i 35 anni di età compiuti. Con la legge di Bilancio 2019 questa si è arricchita con l’aggiunta dei liberi professionisti e non occupati fino a 46 anni. Per tutti è necessario avere una residenza o un progetto da avviare in una delle Regioni del Sud Italia, ovvero:
Per poter richiedere l’incentivo bisogna aderire all’apposito bando e rientrare sia nell’ammontare che nella tipologia di spese ammesse all’iniziativa oltre che avviare un tipo di attività prevista nel bando stesso. Per quanto riguarda il 2019 vi rientra genericamente l’avvio di una “nuova attività imprenditoriale” fatta esclusione comunque delle attività nel settore agricolo e del commercio.
I requisiti fondamentali del bando in corso sono sostanzialmente tre e devono essere posseduti contemporaneamente. Per la precisione è necessario avere:
Per quanto riguarda il discorso della residenza, questa può essere anche ottenuta successivamente al momento in cui si riceve la risposta con esito positivo di finanziabilità. Logicamente anche in questo caso devo essere rispettate delle tempistiche ben precise che sono:
Infine, per la situazione lavorativa, devono essere rispettate come condizioni:
N.B. queste limitazioni devono rimanere per tutta la durata in cui si usufruisce dell’incentivo resto al Sud.
L’adesione al bando deve avvenire tramite domanda inviata in modalità telematica, passando attraverso l’apposita pagina di Invitalia. Bisogna logicamente anche aver pronto un business plan che andrà poi allegato alla domanda stessa. La prima cosa da fare è comunque registrarsi (in caso di più referenti per uno stesso progetto, è sufficiente la registrazione di uno solo di essi). Vediamo insieme il percorso da seguire passo passo:
Nella pagina successiva si avrà la possibilità di procedere alla vera e propria registrazione mentre se si è già registrarsi si potrà fare direttamente il login.
L’indirizzo e-mail usato durante la registrazione non può essere di Posta elettronica Certificata e diventerà il riferimento per le comunicazioni. Qui verrà ricevuta anche una mail di conferma per la registrazione (indirizzo del mittente da [email protected]) e l’invito ad attivare la registrazione tramite click sull’apposito link. Una volta che l’account è attivo sarà possibile loggarsi per presentare la domanda.
E’ possibile ottenere assistenza e consulenza rivolgendosi a enti e soggetti accreditati il cui elenco può essere consultato sul sito ufficiale Invitalia. Stesso discorso per interfacciarsi con le banche convenzionate. E’ anche possibile fare una ricerca affinata all’individuazione delle filiali più comode da raggiungere. Gli elenchi sono in continua evoluzione quindi è consigliato ‘riconsultarli’ prima di fare la propria scelta definitiva.
Questo incentivo, anche se l’assegnazione avviene tramite bando, non prevede una data ultima di presentazione della domanda, mentre c’è il limite dell’importo stanziato che è di 1,25 miliardi di euro (N.B. Al suo esaurimento non saranno più accettate altre domande). L’avvio effettivo delle richieste risale alla metà di gennaio 2018, mentre dai dati forniti da Invitalia le domande arrivate al 13 marzo 2019 sono state circa 6500.
Specifichiamo che non si tratta di un contributo diretto, ma di un fondo di garanzia: la somma riconosciuta viene congelata nel fondo stesso a garanzia del finanziamento che viene concesso al richiedente da una delle banche aderenti. L’ammontare di tale prestito agevolato è così strutturato:
Quindi per i finanziamenti ammessi al bando la copertura è del 100%, in funzione delle somme minime stanziabili.Queste nel bando 2019 sono 50 mila euro per imprese individuali e 200 mila euro in caso di più soggetti (indipendentemente dal loro numero). Ribadiamo che il 65% del finanziamento va restituito alla banca erogante, con un orizzonte temporale che può arrivare al massimo ad 8 anni, costituiti da 6 anni di ammortamento e fino a un massimo di 2 di preammortamento (rate più basse e quindi meno peso economico sull’avvio dell’attività).
Attenzione: nel bando in vigore vengono anche specificate alcune limitazioni legate all’importo delle varie spese da sostenere come nel caso del tetto del 30% del totale delle spese a preventivo in caso di ristrutturazioni, oppure massimo il 20% per le spese legate proprio all’avvio dell’attività.
Come già evidenziato in precedenza per poter valutare il progetto e per la redazione del business plan ci si può rivolgere ai vari soggetti accreditati, riportati negli appositi elenchi. Se invece si ha bisogno solo di informazioni più dettagliate o più chiare (anche se la domanda è già stata presentata e si vogliono dettagli sulla documentazione da allegare, ecc), i canali da usare per ottenere delle risposte sono: