Trasferirsi in Svizzera: come avviare un’attività?

La Svizzera è un Paese che garantisce una buona qualità della vita, grazie a una combinazione di fattori molto positivi, che vanno dal tessuto sociale dotato di un livello di istruzione elevato, bassa burocrazia, semplificazione sia amministrativa che bancaria e varie forme di incentivazione, con finanziamenti agevolati (vedi anche Prestiti agevolati per giovani), per specifici settori, capeggiati da quello del turismo e dei servizi.

Quindi aprire un’attività in Svizzera, più nel settore dei servizi che in quello commerciale, può concretamente offrire delle grandi possibilità di cambiare la qualità della propria vita.

Cosa serve?

Come accennato la burocrazia è ridotta all’osso, ma ci possono essere delle differenze da un cantone all’altro, per cui per gli specifici adempimenti (come i massimali delle assicurazioni obbligatorie, o la richiesta di particolari autorizzazioni) bisogna chiedere alle specifiche amministrazioni locali.

Anche a livello di finanziamenti è necessario informarsi localmente, perché possono esserci contributi a tasso agevolato stanziati dal governo centrale, oppure dai singoli cantoni. Bisogna quindi scegliere se creare una società, ed in questo caso se si vuole una Sal (analoga alla srl italiana) con un capitale minimo sociale di poco inferiore ai 7 mila euro, oppure una Sa, per le dimensioni più grandi e capitale sociale di partenza superiore ai 60 mila euro.

Quindi non rimane che fare una ricerca locale di mercato, per constatare il bacino di utenza potenziale, rispetto all’attività che si intende aprire. Questo tipo di ricerca può essere molto difficoltosa, ma ci sono tantissime società di consulenza specializzate in questo ambito.

Per quanto riguarda la sfera legata ai servizi bancari, non si hanno particolari limiti, considerata la possibilità di poter utilizzare anche gli euro (sempre facendo attenzione al cambio valutario, se più conveniente a monte oppure localmente) e la grande semplicità con la quale si possono aprire i conti correnti di appoggio per poter proseguire le pratiche (come il caso delle fideiussioni bancarie molto spesso richieste per poter perfezionare gli investimenti, fermo restando che sono accettate anche quelle concesse dalle altre banche non svizzere).

Una soluzione alla crisi?

Nei tempi di crisi, se il proprio Paese non risponde alle urgenze e necessità economiche non resta che guardare fuori dai confini. Ma tra le possibili mete non va considerata la Svizzera che accoglie a braccia aperte aziende innovative, ma obbligatoriamente sane sul momento e logicamente in prospettiva.