Recupero crediti giudiziale o stragiudiziale tempi e modalità

Chiunque vanti un credito si può trovare nella condizione di dover seguire una serie di azioni per riuscire a ottenere la prestazione di cui ha diritto. Se non provvede nei tempi e nei modi previsti dalla legge può perdere il diritto al pagamento o alla prestazione. E’ evidente che chi fonda la propria attività sulla concessione di finanziamenti, si troverà a fare i conti con una percentuale piuttosto elevata di debiti da riscuotere con un poco di fatica.

Mentre per chi è creditore “occasionale” il fattore tempo sarà più facilmente controllabile e governabile. Un discorso a parte riguarda chi vanta un credito da lavoro, considerato che si possono avere interventi anche da parte di enti “terzi” rispetto al datore di lavoro debitore (come l’apposito fondo Inps). Per le categorie di “creditori” professionali o occasionali comunque la legge stabilisce una serie di passaggi obbligatori che servono per evitare che trascorra il tempo di prescrizione perdendo così ogni diritto di ottenere ciò che è dovuto.

A chi rivolgersi?

Chiunque, seguendo l’iter previsto dalla legge, può attivarsi per ottenere il recupero dei crediti vantati. Tuttavia è spesso più semplice e più sicuro affidarsi ad agenzie specializzate proprio nel recupero crediti (ce ne sono molte non solo nelle grandi città come Roma o Milano, ma praticamente in ogni provincia o grande realtà urbana), rinunciando all’incasso di una percentuale che andrà a remunerare l’agenzia per il suo intervento. Di norma il pagamento è dovuto solo se il recupero va a buon fine, ma si deve sempre pattuire con chiarezza questo aspetto, per evitare di pagare senza che il debito sia stato incassato.

Giudiziale o stragiudiziale

Le due modalità non sono alternative quanto piuttosto complementari. Generalmente si inizia con la fase stragiudiziale, con la quale si cerca di trovare un accordo con i debitori senza andare davanti ad un giudice. Se questa fallisce poi si passa a quella giudiziale. In entrambi i casi ci sono delle tappe ben precise da seguire.

Stragiudiziale:

  1. sollecito tramite lettera: questo può essere a due livelli. Il primo è quello di un invito a effettuare il pagamento di quanto dovuto (specificando gli importi complessivamente dovuti e i tempi entro i quali effettuare il pagamento, che non possono essere inferiori ai 15 giorni). Il secondo sollecito si ha con una lettera dove si usa il tono dell’intimazione al pagamento;
  2. sollecito telefonico: si tratta di una prassi legale, purché non si usi il sistema delle chiamate selvagge usando orari non consoni (le fasce accettate sono dalle 8.30 fino alle 21.30 i giorni feriali, mentre il sabato fino alle ore 15);
  3. visita degli Agenti di riscossione: si tratta di personale che deve risultare iscritto in un apposito elenco. Non si ha obbligo di effettuare loro il pagamento, e qualora fosse fatto devono lasciare idonea quietanza;
  4. messa in mora: si intima al debitore di pagare entro il termine indicato nella lettera inviata con raccomandata. Trascorso il termine senza che il pagamento sia avvenuto allora si può avviare la fase giudiziale.

Giudiziale

Prima di avviare questa fase, come prassi, si cerca di quantificare il patrimonio di cui è titolare il debitore. Se il patrimonio accertato e quindi aggredibile fosse insufficiente potrebbe essere conveniente per il creditore tentare una nuova via bonaria oppure rinunciare del tutto. Se invece fosse sufficiente l’obiettivo principale sarà quello di ottenere un titolo esecutivo per poter pignorare i beni del debitore (vedi anche Credito du pegno).

Per ottenere questi obiettivi si possono seguire diverse vie, che possono portare anche al fallimento del debitore stesso. Le modalità meno “invasive” sono in ordine:

  1. ricorso per ingiunzione: se il debito è facilmente documentabile il creditore può ottenere un atto di citazione per poi arrivare successivamente all’atto di precetto (come titolo esecutivo). Bisogna rivolgersi al giudice territorialmente competente;
  2. precetto sui titoli: se si ha un titolo esecutivo (che potrebbe essere anche una cambiale) si passa direttamente al precetto intimando il pagamento entro il termine perentorio di 10 giorni, trascorsi i quali si passerà al pignoramento dei suoi beni;
  3. pignotamento dei beni e sequestro cautelativo: il sequestro serve per evitare che durante l’iter il debitore estrometta o alieni dei beni dal suo patrimonio. Con il pignoramento si passa all’esecuzione forzata del debito.