La sezione che la finanziaria di Mediobanca, e cioè Compass, riserva alle carte di credito con funzione revolving è molto ricca di alternative, anche grazie alla possibilità di poter associare la card a prestiti (come il minicredito, il prodotto Smart, oppure la versione Flex, ecc).
Se ci si sta domandando che cosa renda differente la Compasspay Card (da non confondere con l’omonima copertura assicurativa che ha comunque carattere facoltativo) dalle altre carte proposte, al primo posto va messo il fatto che questa non è una carta di credito ma una prepagata ricaricabile, dotata di Iban con tutte le funzionalità principali di un conto corrente. Per assimilarla ad una revolving può essere tuttavia associata al finanziamento rotativo denominato Minicredito Compass.
Trattandosi di una carta conto completa, permette una gestione delle varie funzioni e servizi bancari direttamente online (è sufficiente fare login, inserire gli appositi codici di sicurezza, e gestirla come un conto corrente di base). Le operazioni possibili sono:
Non è una vera carta di credito, non può quindi essere usata oltre il plafond ricaricato, e di per sé non è dotata di una funzione revolving (limite superabile con la richiesta ed uso dei 1500 euro del minicredito).
Una tantum si pagano i 10 euro di emissione. Il canone mensile è di 1 euro se si ha l’accredito dello stipendio, altrimenti il costo è di 3 euro mensili. Per le ricariche, non si hanno costi solo con bonifico in entrata o accrediti ricorrenti. In contanti (Intesa Sanpaolo) o da Sisal la commissione è di 2,5 euro. I prelievi si pagano 1,75 euro da Atm in zona Sepa (solo con CheBanca non si hanno commissioni di prelievo) mentre all’estero il costo è sempre di 3,5 euro. Il circuito di funzionamento è Visa (Vpay). Il plafond è di 5000 euro, l’importo max prelevabile al mese di 5000 euro, mentre per i pagamenti su POS ci si ferma a 3000 euro al mese.
Ci sono in circolazione carte conto ben più economiche (per rimanere all’interno del Gruppo, ad esempio, con CheBanca), ma se si vuole un prodotto che può essere quasi sovrapposto ad un vero conto corrente (potendo pensare ad un ‘quasi’ fido) allora può rappresentare una valida alternativa, a condizione che si abbiano i requisiti minimi per ottenere l’attivazione della linea di credito rotativo.