Recensione Ricariconto: costo e funzionamento

Può capitare a chiunque di avere un imprevisto che richiede l’uso di più denaro rispetto a quello che abbiamo a disposizione. Tra l’altro in caso di urgenza i tempi per ottenere un prestito possono essere troppo lunghi, quindi come si può fare per poter affrontare il problema?

Se parliamo di Ubi Banca vediamo che oltre al classico ‘fido’ bancario viene proposto Ricariconto, un prodotto pensato proprio per rendere più agevoli le spese, sia extra che correnti. Al di là delle differenti recensioni, cerchiamo prima di tutto di capire di che cosa si tratta, come funzione e come richiederlo. Solo a questo punto sarà possibile valutare se può rappresentare davvero una reale alternativa ad altre proposte finanziarie più diffuse.

Di che cosa si tratta?

Ricariconto di Ubi Banca è in realtà un credito revolving che non è associato a una carta di pagamento. Ancor più nel particolare si tratta di una linea di credito alla quale possiamo attingere quando abbiamo bisogno e nella misura della necessità che dobbiamo affrontare. Il limite di utilizzo è dato dal plafond disponibile che ‘a monte’ può arrivare fino ad un massimo di 5 mila euro (la spesa minima deve invece essere pari a 250 euro).

Essendo una linea di credito revolving tale plafond non si esaurisce come un normale prestito, ma si ripristina a mano a mano che restituiamo la quota capitale. Nonostante la semplicità d’utilizzo, per capire meglio questo aspetto facciamo un esempio pratico:

  • abbiamo a disposizione tutto il plafond massimo (5 mila euro) e usiamo Ricariconto per una spesa di 1500 euro, quindi ci rimangono da usare 3500 euro;
  • passano alcuni mesi in cui rimborsiamo puntualmente le rate. Come capitale ho ripristinato una riserva di 300 euro, quindi il plafond utilizzabile è di 3800 euro.

Soglia minima e massima

Per raggiungere la soglia minima è possibile accorpare più spese, anche diverse, purché si riesca ad arrivare a 250 euro. Non è invece possibile superare la soglia massima.

N.B. Ricariconto è un servizio legato al possesso di un conto corrente della banca bergamasca e va attivato. La procedura non può avvenire online ma va fatta obbligatoriamente tramite filiale (è consigliato prendere un appuntamento).

Come funziona?

Se ho la necessità di rateizzare una spesa non devo fare altro che accedere alla funzione Rateizza, che troviamo nell’app Ubi Banca oppure all’interno dell’internet banking (Qui Ubi). Fatto questo è sufficiente indicare le spese che voglio rateizzare ed in quanto tempo. Se non si è amanti della tecnologia e si preferisce farsi aiutare da un operatore si può sia andare in filiale che chiamare il numero verde 800.500.200.

Come si può vedere quindi non accedo ad una linea di credito ex ante (come ad esempio Creditexpress Easy di Unicredit), ma scelgo di rateizzare spese già fatte, anche del mese precedente, recuperando sul proprio conto un importo pari alle operazioni rateizzate. Questo mi dà la possibilità di rateizzare spese fatte sia con il bancomat che con una carta di credito, i bonifici, oppure le bollette, o ancora imposte e tributi.

ricariconto ubi banca

In pratica non è il tipo di operazione fatta che condiziona la rateizzazione, ma solo l’importo speso e quando le transazioni sono state effettuate (N.B. Non si può utilizzare su spese effettuate oltre il mese precedente). Altro aspetto interessante è dato dal fatto che non c’è un limite massimo di operazioni selezionabili, ma ciò che conta è ancora una volta l’importo (ottenuto anche come somma di più operazioni) che si raggiunge.

Quanto costa?

Il servizio di rateizzazione con Ricariconto non prevede un costo di tenuta, di gestione o di attivazione. Sulle rate non si applica neppure un tasso di interesse (Tan pari a 0) mentre è prevista una commissione fissa (5 euro/mese in aggiunta). Per questo non possiamo definire Ricariconto come un finanziamento senza interessi. Per capirlo possiamo riprendere gli esempi riportati sul sito ufficiale di Ubi Banca che evidenziano come il Taeg aumenti con l’aumentare del piano di ammortamento:

  • rateizzazione scelta in 3 mesi: la rata mensile da restituire è pari a 338,33€ al mese, con l’applicazione della commissione fissa pari a 15 euro. Quindi l’importo totale che restituiamo al termine dei 3 mesi è di 1015 euro, che corrispondono a un Taeg di 6,13%;
  • rateizzazione di 10 mesi, con una rata di 105 euro al mese, e una commissione complessiva di 50 euro. Quindi alla scadenza avremo restituito 1050 euro con un Taeg pari a 9,44%;
  • rateizzazione in 15 mesi, per una rata mensile di 71,67€ al mese e una commissione totale di 75 euro. Al termine avremo ridato 1075 euro, e il Taeg complessivo sarà pari a 10,20%.

(Fonte: sito ufficiale Ubi Banca)

Conclusioni

Come già accennato, quello che vediamo è che l’applicazione di una commissione fissa, al posto di un tasso variabile, porta ad un aumento del Taeg in base al numero di rate crescenti. Quello che però ci interessa capire è se questa soluzione, alternativa a un classico fido, possa essere oltre che pratica, anche meno onerosa. Per farlo consideriamo il tasso Taeg che Ubi Banca applica sul fido aperto su un conto corrente standard.

Nel particolare al 1 luglio 2020 abbiamo la commissione omnicomprensiva dello 0,50% che si aggiunge al tasso debitore di 17,25% se la somma del fido non supera i 5 mila euro, mentre è del 14,35% se si supera la soglia di 5 mila euro. Ricordiamo però che con il fido non siamo obbligati a rimborsare delle rate periodiche.

ubi banca ricariconto

(Fonte: sito ufficiale Ubi Banca)

Quindi si tratta di una soluzione che ci permette di risparmiare rispetto ad un’apertura di credito su conto corrente, ma solo se si hanno le disponibilità sufficienti da usare per restituire le rate. Detto questo in caso di difficoltà si può scegliere una rateizzazione più lunga, che ci costerà di più ma non finirà con il mettere in crisi le nostre finanze.