Chiunque vanti un credito si può trovare nella condizione di dover seguire una serie di azioni per riuscire a ottenere la prestazione di cui ha diritto. Se non provvede nei tempi e nei modi previsti dalla legge può perdere il diritto al pagamento o alla prestazione. E’ evidente che chi fonda la propria attività sulla concessione di finanziamenti, si troverà a fare i conti con una percentuale piuttosto elevata di debiti da riscuotere con un poco di fatica.
Mentre per chi è creditore “occasionale” il fattore tempo sarà più facilmente controllabile e governabile. Un discorso a parte riguarda chi vanta un credito da lavoro, considerato che si possono avere interventi anche da parte di enti “terzi” rispetto al datore di lavoro debitore (come l’apposito fondo Inps). Per le categorie di “creditori” professionali o occasionali comunque la legge stabilisce una serie di passaggi obbligatori che servono per evitare che trascorra il tempo di prescrizione perdendo così ogni diritto di ottenere ciò che è dovuto.
Chiunque, seguendo l’iter previsto dalla legge, può attivarsi per ottenere il recupero dei crediti vantati. Tuttavia è spesso più semplice e più sicuro affidarsi ad agenzie specializzate proprio nel recupero crediti (ce ne sono molte non solo nelle grandi città come Roma o Milano, ma praticamente in ogni provincia o grande realtà urbana), rinunciando all’incasso di una percentuale che andrà a remunerare l’agenzia per il suo intervento. Di norma il pagamento è dovuto solo se il recupero va a buon fine, ma si deve sempre pattuire con chiarezza questo aspetto, per evitare di pagare senza che il debito sia stato incassato.
Le due modalità non sono alternative quanto piuttosto complementari. Generalmente si inizia con la fase stragiudiziale, con la quale si cerca di trovare un accordo con i debitori senza andare davanti ad un giudice. Se questa fallisce poi si passa a quella giudiziale. In entrambi i casi ci sono delle tappe ben precise da seguire.
Stragiudiziale:
Giudiziale
Prima di avviare questa fase, come prassi, si cerca di quantificare il patrimonio di cui è titolare il debitore. Se il patrimonio accertato e quindi aggredibile fosse insufficiente potrebbe essere conveniente per il creditore tentare una nuova via bonaria oppure rinunciare del tutto. Se invece fosse sufficiente l’obiettivo principale sarà quello di ottenere un titolo esecutivo per poter pignorare i beni del debitore (vedi anche Credito du pegno).
Per ottenere questi obiettivi si possono seguire diverse vie, che possono portare anche al fallimento del debitore stesso. Le modalità meno “invasive” sono in ordine: