Essere in pensione significa, per molti, godersi il frutto di una vita di lavoro. Ma questo non vuol dire che le esigenze economiche si esauriscano. Anzi, può essere il momento in cui si pensa a sistemare la casa, aiutare figli o nipoti, affrontare spese sanitarie o concedersi qualche meritatissima soddisfazione. Per tutti gli ex dipendenti pubblici esiste una possibilità concreta e vantaggiosa: i prestiti Inpdap per pensionati, oggi gestiti dall’INPS.
Vediamo insieme come funzionano, chi può richiederli e quali sono i vantaggi di questa forma di finanziamento.
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Anche se l’INPDAP non esiste più dal 2012, il termine continua a essere usato per identificare i prestiti concessi ai pensionati pubblici che, al momento della domanda di pensione, hanno aderito alla Gestione Unitaria delle prestazioni creditizie e sociali dell’INPS, conosciuta anche come Fondo Credito.
Questi prestiti (noti anche come Prestiti INPS) sono pensati per offrire condizioni agevolate a chi ha servito la pubblica amministrazione e intende affrontare nuove spese in modo sereno e sicuro, con la garanzia di una gestione trasparente e sostenibile.
Possono accedere ai prestiti per pensionati Inpdap solo i dipendenti pubblici che, al momento della richiesta di pensionamento, hanno aderito esplicitamente al Fondo Credito, accettando la trattenuta mensile dello 0,15% sulla pensione. Questo piccolo contributo consente di accedere a un sistema di finanziamento dedicato e garantito.
Non basta quindi essere ex dipendenti pubblici: è fondamentale aver formalizzato l’adesione nei tempi e con le modalità previste dal Regolamento INPS.
Una domanda molto comune riguarda l’erogatore effettivo del prestito.
I prestiti Inpdap sono detti “diretti” in quanto vengono concessi direttamente dall’INPS, che utilizza i fondi accantonati nella Gestione Unitaria. In questo caso, l’Istituto svolge il doppio ruolo di ente previdenziale e finanziatore.
Diverso è il caso dei prestiti in Convenzione INPS, erogati invece da banche e finanziarie convenzionate con l’ente previdenziale attraverso la cessione del quinto della pensione. In questi casi l’INPS non finanzia direttamente, ma si limita ad applicare le trattenute sul cedolino, secondo quanto previsto dal contratto stipulato con l’istituto erogante.
Nel nostro approfondimento ci concentriamo sui prestiti diretti INPS (ex Inpdap), più vantaggiosi e privi di intermediari esterni.
Per i pensionati iscritti al Fondo Credito, l’INPS mette a disposizione due forme principali di finanziamento: il Piccolo Prestito e il Prestito Pluriennale.
Il Piccolo Prestito è la soluzione più semplice e rapida. Consente di ottenere un importo pari a una o più mensilità nette della propria pensione, fino a un massimo di otto, da restituire in un periodo che può variare da uno a quattro anni. Le rate, fisse e mensili, vengono trattenute direttamente dal cedolino della pensione. È una formula ideale per coprire spese personali improvvise o desideri a lungo rimandati, come un viaggio o l’acquisto di un elettrodomestico.
Il Prestito Pluriennale, invece, è pensato per affrontare spese più importanti. La durata può essere di cinque o dieci anni, ma a differenza del Piccolo Prestito, non è richiedibile per qualsiasi finalità. L’INPS lo concede solo a fronte di motivazioni ben specifiche, che devono essere documentate. Tra queste rientrano, ad esempio, spese sanitarie rilevanti, ristrutturazioni dell’abitazione, acquisto di ausili medici o sostegno economico per eventi familiari straordinari. Le finalità ammesse sono elencate all’interno del Regolamento ufficiale INPS.
Prima di inoltrare una richiesta formale, ogni pensionato ha la possibilità di fare chiarezza sui propri margini di finanziamento grazie a un comodo servizio di simulazione online disponibile sul sito dell’INPS.
Questo strumento, accessibile a tutti gli iscritti alla Gestione Unitaria, permette di simulare in autonomia l’importo richiedibile sia per il Piccolo Prestito che per il Prestito Pluriennale. L’interfaccia è intuitiva e guidata: attraverso tre semplici voci di menu, il pensionato può esplorare diverse opzioni e orientarsi nella scelta più adatta alle proprie possibilità.
La simulazione consente, per ogni tipologia di prestito e durata selezionata, di visualizzare:
È importante ricordare che il risultato della simulazione non ha valore vincolante: serve solo come orientamento iniziale, ma l’importo effettivo sarà determinato solo dopo la valutazione completa della domanda da parte dell’INPS.
Per il Piccolo Prestito la richiesta può essere inoltrata in qualsiasi momento dell’anno. Il processo è snello e solitamente richiede pochi giorni per l’erogazione.
Per il Prestito Pluriennale, invece, c’è una regola importante da tenere a mente: la domanda va presentata entro dodici mesi dall’evento che motiva la richiesta (ad esempio, un intervento chirurgico, una spesa certificata o un evento familiare). In seguito alla raccolta delle domande, l’INPS stila una graduatoria, che tiene conto della disponibilità finanziaria dell’Istituto e dell’ordine di arrivo delle domande. Solo chi rientra nei fondi disponibili otterrà il prestito in quell’anno.
Le domande possono essere presentate online sul sito INPS (tramite SPID, CIE o CNS) oppure con l’assistenza di un patronato o attraverso il Contact Center INPS. I pensionati iscritti al Fondo Credito possono quindi scegliere il canale più comodo in base alle proprie abitudini digitali o al bisogno di supporto.
Per il Piccolo Prestito la documentazione richiesta è minima: basta allegare l’ultimo cedolino della pensione, un documento d’identità valido e un’autodichiarazione che certifichi la veridicità dei dati trasmessi.
Il Prestito Pluriennale, invece, richiede qualche documento in più. Bisogna allegare una certificazione medica (nei casi previsti), la documentazione relativa alla spesa da sostenere, lo stato di famiglia e, se necessario, altri allegati specifici. La domanda sarà valutata solo se tutta la documentazione risulterà corretta e completa.
Una delle caratteristiche più vantaggiose dei prestiti pensionati Inpdap è il tasso di interesse agevolato. Questo varia in base alla gestione di appartenenza del pensionato, ma è comunque inferiore rispetto a quello proposto da molte finanziarie tradizionali. A questo si aggiungono:
Il rimborso avviene in modo semplice e automatico: la rata viene trattenuta direttamente dalla pensione ogni mese. Non può comunque superare un quinto dell’importo netto del trattamento pensionistico, così da non compromettere la sostenibilità economica del pensionato.
In caso di decesso del beneficiario, il prestito viene automaticamente estinto e non comporta alcun obbligo per gli eredi.
Sì, in entrambi i casi. L’estinzione anticipata può avvenire in qualsiasi momento. Il pensionato può decidere di saldare il debito residuo versando l’importo ancora dovuto: l’INPS, in tal caso, provvederà a rimborsare la quota del Fondo Rischi relativa al periodo non goduto.
Anche il rinnovo è previsto, ma solo dopo un periodo minimo, che varia in base alla durata del prestito precedente. Ad esempio, per un Piccolo Prestito annuale occorre aver pagato almeno cinque rate prima di poterne richiedere un altro.
I prestiti pensionati Inpdap rappresentano una delle soluzioni più sicure, trasparenti e sostenibili per chi, dopo una vita di lavoro nella pubblica amministrazione, vuole affrontare con maggiore serenità progetti, spese o imprevisti.
Grazie all’intervento diretto dell’INPS, le condizioni sono più vantaggiose rispetto ai normali finanziamenti sul mercato, il processo è chiaro e i diritti del pensionato sono pienamente tutelati. E con la possibilità di effettuare una simulazione online, è ancora più semplice valutare, in autonomia e con consapevolezza, quale sia il prestito più adatto alle proprie esigenze.