Finanziamenti per dipendenti a tempo determinato: sono davvero più difficili da ottenere?

I prestiti per dipendenti a tempo determinato sono offerti sia nella categoria di quelli “personali” che di quelli finalizzati, anche se è logicamente necessario rivolgersi alle banche o alle finanziarie che ne prevedono l’erogazione. In generale il successo della richiesta dipende dalla durata residua del contratto e dal fatto che a richiederli siano lavoratori statali o del settore privato. In questo secondo caso si potranno avere delle differenze per quanto riguarda le condizioni applicate o che sono almeno teoricamente applicabili.

Differenze con i finanziamenti per lavoratori a tempo indeterminato

Un contratto a tempo indeterminato che abbia superato il periodo di “prova” offre maggiori rassicurazioni per il rimborso dell’intera somma che è stata prestata da un Istituto di credito. Di contro se non c’è un reddito costante pari all’intero periodo di durata del piano di ammortamento non si hanno sufficienti garanzie. Per questa ragione alcune banche, ma soprattutto diverse finanziarie, si sono dotate della possibilità di concedere dei prestiti personali o finalizzati a tutti coloro che abbiano un reddito dimostrabile, e che siano affidabili grazie ad un buon merito creditizio.

Per le condizioni applicate non ci saranno grandi differenze. Un finanziamento ad un lavoratore dipendente con contratto a tempo determinato con durata residua pari almeno a quella del rimborso avrà infatti lo stesso tasso e i costi accessori riferiti ad un prestito per un dipendente a tempo indeterminato. A cambiare saranno invece due aspetti:

  • quello dell’importo massimo che si potrà ottenere (che varia in funzione della durata ottenibile);
  • quello dell’impatto dei costi accessori che saranno proporzionalmente maggiori in virtù di una durata notevolmente più ridotta.

Riassumendo, la vera differenza che c’è tra i finanziamenti per i lavoratori a tempo determinato e quelli a tempo indeterminato è legata alla somma massima ottenibile in funzione del rapporto rata e reddito che l’Istituto di credito interpellato prevede (con percentuali che oscillano tra il 30 e il 40%). Questo aspetto non impatta in modo particolare sulle tipologie di finanziamento che si possono richiedere con la sola eccezione della cessione del quinto per la quale è prevista una durata minima di almeno 24 mensilità.

Ciò che accomuna le varie offerte è invece l’obbligo di far terminare il rimborso al massimo con la scadenza del contratto di lavoro. L’unico modo per superare questo tipo di limitazione è quello di inserire delle garanzie accessorie piuttosto forti come l’inserimento di un garante oppure mettendo come garanzia un immobile.

Differenza tra dipendenti statali e privati

Così come avviene per i prestiti pluriennali garantiti e diretti Inpdap, anche per i dipendenti con contratto a tempo determinato esiste la possibilità di ottenere le stesse condizioni previste per coloro che hanno un contratto a tempo indeterminato nel pubblico impiego. Rimangono invariati anche i requisiti minimi ma si introduce il limite di durata che dovrà essere sempre entro quella della scadenza del contratto in corso.

In merito c’è solo una differenza che riguarda gli insegnanti per i quali, vista la frequenza con cui sono previsti rinnovi di contratti a tempo determinato, ci può essere l’equiparazione ai contratti a tempo indeterminato. In tali situazioni è possibile allungare la durata di un prestito pluriennale al di là della scadenza del contratto che si ha già in corso.

Quali criteri sono utilizzati?

Con la sola eccezione di richiesta di un prestito Inpdap, in tutti gli altri casi l’Istituto al quale ci si rivolgerà dovrà fare una valutazione in base a tre condizioni:

  • le politiche di rischio: queste dipendono dalle scelte strategiche che la banca o la finanziaria adottano sia in generale rispetto ai finanziamenti che riguardo a chi ha contratti di lavoro differenti da quelli a tempo indeterminato. In alcuni casi è tollerata una scadenza quasi coincidente con la fine del contratto di lavoro mentre in altri sono previsti dei mesi di anticipo rispetto al termine di quello di finanziamento rispetto all’altro. Per conoscere nel merito quali sono le politiche di rischio è necessario rivolgersi direttamente a ciascuno degli istituti di credito che prevedono la possibilità di concessione dei prestiti per dipendenti a tempo determinato;
  • l’affidabilità creditizia: ad eccezione della sola cessione del quinto, tanto per il prestito personale che per quello finalizzato, si avrà la fase in cui viene consultata la centrale rischi. Se non ci sono macchie sulla reputazione creditizia allora la strada di accettazione della domanda di finanziamento diventa molto più lineare;
  • valutazione reddituale: in questa sede si va a valutare la capacità di rimborso legata direttamente al reddito del richiedente. Dopo la valutazione la banca o la finanziaria può richiedere l’inserimento di un garante o garanzie aggiuntive.

Rimanendo nell’ambito del prestito personale non c’è la necessità di dare la motivazione per cui si richiede il prestito. Qualora il reddito fosse insufficiente e non ci sia la possibilità di fornire garanzie aggiuntive può essere richiesta dalla finanziaria la riduzione dell’importo di finanziamento richiesto non essendoci la possibilità di allungare la durata.

Requisiti e documenti richiesti

Per la presentazione della domanda i documenti minimi necessari non si discostano da quelli previsti per i lavoratori a tempo indeterminato. In sintesi si dovranno esibire:

  • documento di identità non scaduto;
  • tessera sanitaria o in alternativa il codice fiscale;
  • un documento di reddito.

Sono invece opzionali: la carta di soggiorno per gli stranieri e la copia del contratto di lavoro.

A chi rivolgersi?

Si è obbligati a fare la richiesta di preventivi solo alle banche e alle finanziarie che prevedono la possibilità di erogazione di prestiti per dipendenti a tempo determinato. In alternativa se si ha un ottimo rapporto con la propria banca si può anche vedere se c’è il margine per ottenere un prestito con cambiali. Tra le prime finanziarie che si sono organizzate con prestiti, anche come cessione del quinto, per dipendenti con contratto a tempo determinato, troviamo Fiditalia mentre tra le banche maggiormente aperte alla possibilità di concedere finanziamenti a lavoratori atipici possiamo contare Intesa Sanpaolo. Tuttavia si tratta di un mercato in continua evoluzione per cui ci si deve informare costantemente.

Conclusioni

Se la necessità di ottenere dei prestiti per dipendenti a tempo determinato è dettato da urgenze e per piccoli importi la limitazione legata al proprio tipo di contratto di lavoro si riduce notevolmente. Rimane principalmente il limite di accessibilità ai prestiti con prevalutazione, vista la natura del contratto sul quale si basa la possibile erogazione.