Pensione cittadinanza: requisiti, importo e funzionamento

La stessa legge che ha dato il via al reddito di cittadinanza ha anche disciplinato i requisiti e le modalità di richiesta della pensione di cittadinanza. Tra i due provvedimenti ci sono poche differenze, che ricadono soprattutto nella sfera dei requisiti soggettivi che devono possedere coloro che fanno richiesta della pensione di cittadinanza. Questa ha tra le altre cose lo stesso scopo del reddito, ovvero quello di portare le pensioni al di sopra della soglia di povertà, fissata a livello europeo a 780 euro.

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Come funziona?

Per capire bene il funzionamento della pensione di cittadinanza bisogna partire dal presupposto che questa è semplicemente la denominazione data al reddito di cittadinanza quando il nucleo familiare del o dei richiedenti è composto da persone di età over 67 anni. Quindi se si tratta di un single questi deve avere almeno 67 anni mentre se si tratta di una coppia di anziani, entrambi devono avere 67 anni.

Non ne avrà diritto invece la coppia con un over 67 anni e un altro soggetto di età inferiore a meno che uno dei due componenti del nucleo familiare si trovi in una situazione di grave disabilità o non autosufficienza (requisiti che devono risultare dai coefficienti usati ai fini del calcolo dell’Isee). In caso di più componenti del nucleo familiare è inoltre necessario che questi risultino conviventi. Per quanto riguarda gli altri requisiti di accesso si hanno gli stessi limiti del reddito di cittadinanza, ad esclusione dell’obbligo di sottoscrizione del patto sul lavoro.

Requisiti necessari

Come appena detto, la maggioranza dei requisiti, soprattutto quelli relativi alla residenza, al patrimonio immobiliare e mobiliare e alle somme percepite a titolo di pensione, sono in linea con quelli previsti per il reddito di cittadinanza, mentre quelli anagrafici sono logicamente nettamente differenti. Riportiamoli in sintesi di seguito, con le poche differenze previste:

  • Residenza e cittadinanza: per la cittadinanza, il pensionato che fa la richiesta deve essere un cittadino italiano oppure di un paese comunitario. Se non è rispettato nessuno di questi due requisiti può essere fatta ugualmente la richiesta se il pensionato è in possesso di un permesso di soggiorno valido per la comunità europea. Da sottolineare infine l’ipotesi in cui il richiedente abbia ottenuto il riconoscimento dello status di rifugiato con diritto alla protezione internazionale. Per quanto riguarda la residenza questa deve risultare in Italia da non meno di 10 anni, dei quali gli ultimi 2 in modo continuativo;
  • valore Isee: il nucleo familiare deve avere un Isee che non superi i 9.360 euro;
  • patrimoniali (sia immobiliare che mobiliare) la prima casa non viene conteggiata ma a livello di valore complessivo di immobili intestati non si devono superare i 30 mila euro complessivi. Per il patrimonio mobiliare se si tratta di un single questo non deve superare una somma di 6000 euro mentre nel caso di una coppia si può arrivare al massimo a 8 mila euro, oppure fino a 13500 euro se uno dei due membri della coppia è con invalidità grave o non autosufficienza;
  • reddituali: il reddito massimo per singolo membro richiedente non può superare i 7560 euro annui (rispetto ai 6000 del reddito di cittadinanza). Per coloro che sono in affitto si arriva invece allo stesso limite previsto per il reddito di cittadinanza ovvero 9.360 euro (l’importo riconosciuto come sostegno al pagamento dell’affitto è quindi pari a 1800 euro).

soldi pensione di cittadinanza

Da sottolineare infine gli impedimenti legati al possesso di un’automobile nuova. Nel particolare non è possibile percepire la pensione di cittadinanza se la vettura è stata acquistata:

  • negli ultimi 6 mesi per un’auto con una cilindrata inferiore a 1600 cc;
  • negli ultimi 2 anni nel caso di un’auto superiore a 1600 cc, una moto di oltre 250 cc oppure qualsiasi natante.

A quanto può arrivare il beneficio economico?

Come detto all’inizio dell’articolo l’importo massimo che può percepire un soggetto come pensione di cittadinanza è pari a 780 euro. Ovviamente, trattandosi di un sussidio di “integrazione” tale somma viene erogata solo se ricorrono varie ipotesi contemporaneamente ovvero:

  • il beneficiario non ha alcun trattamento pensionistico e nemmeno a titolo di sussidio (comprendendo anche pensioni di invalidità ecc);
  • è in affitto dimostrabile con un regolare contratto.

Coloro che hanno già un assegno di pensione o percepiscono altra forma di sussistenza o assistenziale, continueranno invece a percepire la stessa somma incassata mensilmente con i trattamenti pensionistici o assistenziali che verranno integrati dalla pensione di cittadinanza in modo da portare il reddito ai livelli citati nel paragrafo precedente.

L’importo verrà accreditato mensilmente sulla carta ricaricabile che va ritirata alla Posta solo dopo aver ottenuto l’esito positivo da parte dell’Inps (approfondimento: Prestiti INPS) e non direttamente sull’assegno pensionistico qualora percepito.

Approfondimento: Carta revolving senza busta paga.

Dove e come fare la richiesta

Per ricevere informazioni e indicazioni si prima di fare la richiesta che in caso di domande già fatte, si possono usare i contatti dell’Inps ovvero:

  • 803164 se si chiama da da rete fissa;
  • 06 164164 se si chiama da rete mobile;
  • per via telematica tramite la funzione “Inps Risponde” disponibile sul Portale INPS.

Le domande possono essere presentate direttamente tramite il portale Inps oppure con l’assistenza di un Caf o altro professionista abilitato (i modelli delle domande si trovano online sul sito dell’Inps o su quello del governo). L’Inps dopo la verifica del possesso dei requisiti, se ritiene la domanda procedibile, fornisce la comunicazione a Poste Italiane per il rilascio della carta oltre che all’avente diritto tramite il tipo di contatto inserito nella domanda (sms, e-mail e comunque raccomandata alla residenza inserita nella richiesta).

sito ministero - schermata pensione di cittadinanza

Come è possibile spendere gli importi?

Per quanto riguarda gli importi accreditati sulla card valgono poi gli stessi limiti di utilizzo previsti per il reddito di cittadinanza, quali:

  • la carta RdP deve essere usata per fare acquisti;
  • la quota dell’affitto è da pagare con bonifico direttamente al locatore;
  • massimo 100 euro al mese per membro del nucleo prelevabili come contante.

Se nel mese non si spende l’intera cifra dal mese successivo l’importo è decurtato del 20%. Concludiamo ricordando che secondo le ultime specifiche con la card è possibile comprare anche elettrodomestici mentre rimangono esclusi i beni di lusso (come le pellicce) e quelli legati a possibili abusi come le sigarette ed il gioco d’azzardo.