Incentivi auto 2024 (con o senza rottamazione): come funzionano?

Gli incentivi auto hanno subito una profonda trasformazione nel corso degli anni e il 2022 non fa eccezione. Anzi, proprio in quest’anno è stata introdotta per la prima volta una novità importante: il collegamento tra il reddito del richiedente e l’importo ottenibile degli ecobonus, indicati anche come bonus o incentivi auto elettriche e a bassa emissione di Co2.

Prima di vedere come funzionano e quali sono le ultime novità facciamo un excursus nelle decisioni del legislatore.

Indice

L’evoluzione dei bonus auto

A partire dal decreto del 2014 noto come Sblocca Italia, col quale furono apportate modifiche sulla formula degli incentivi statali, negli anni successivi ci sono stati numerosi interventi anche sugli incentivi legati alla rottamazione.

L’obiettivo principale era (e continua ad essere) favorire il ricambio delle auto circolanti più inquinanti con quelle a emissione zero (full electric) o a bassa emissione.

Tali incentivi ed agevolazioni auto hanno ottenuto un discreto successo anche nel difficile 2020 (anno del Coronavirus), al punto da spingere il governo a proporre un meccanismo simile anche nel 2021.

Nel 2022, infine, si è deciso per l’aumento della soglia di reddito massimo, fissato a 30 mila euro, per accedere ad un extra incentivo del 50% (vedi anche Bonus fiscali)

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Come funzionano gli incentivi statali?

Generalmente gli incentivi consistono in un vero e proprio sconto sul prezzo dell’auto a beneficio dell’acquirente, a patto che il veicolo scelto rispetti i requisiti previsti dalla normativa e si abbia un’auto più inquinante da rottamare.

Ciò che cambia di anno in anno sono gli importi di tali sconti e le fasce relative alle emissioni. Il principio di base, però, resta sempre lo stesso: maggiore è il rispetto per l’ambiente, che corrisponde quindi ad un’emissione di Co2 più bassa, maggiore è lo sconto che si riesce a ottenere.

Inoltre, per alcune fasce di emissione è prevista la possibilità di ottenere gli sconti anche senza rottamazione, dimezzando tuttavia il beneficio economico.

Quali importi?

La costante nell’ultimo triennio (2020, 2021 e 2022) è stata quella di puntare all’applicazione di incentivi di importo fisso legati, come detto, alla quantità di Co2 emessa dalle auto acquistabili. Questo sistema semplifica il calcolo di quanto si può risparmiare, con in più la possibilità di accedere ad ulteriori sconti applicati dalle case automobilistiche oltre che agli incentivi regionali, ove previsti.

L’unico neo di questo sistema sta nel fatto che si può accedere agli sconti solo fino a quando il fondo stanziato ha capienza. E’ anche vero che in molti casi lo Stato provvede a stanziare nuove tranches di fondi per far ripartire il sistema, ma questo genere di intervento non può essere dato per scontato.

Riferendosi al 2022 gli importi stanziati sono:

  • da 0 a 20 g/km di emissioni Co2: sconto di 5 mila € se con rottamazione, e di 3 mila € senza rottamazione. Tuttavia chi ha un reddito annuo inferiore a 30 mila euro può arrivare ad uno sconto di 7500 euro con rottamazione, mentre senza a 4500 euro. N.B. Le auto non devono superare i 35 mila euro di prezzo di acquisto;
  • da 21 a 60 g/km: sconto di 4 mila euro € con rottamazione e 2 mila € senza rottamazione. Per chi ha redditi bassi si arriva rispettivamente a 4500 euro nel primo caso e 3000 euro nel secondo caso. In tutti i casi l’auto non deve superare i 45 mila euro di prezzo;
  • da 61 a 135 g/km: si applica solo lo sconto con rottamazione, che è pari a 2.000 €.

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Quali le differenze rispetto al passato recente e non?

Come evidente, oltre alle modifiche degli importi delle agevolazioni, la principale differenza è legata all’aspetto della rottamazione (vedi anche Finanziamenti acquisto auto elettriche).

In un recente passato, infatti, veniva sempre richiesto, oltre al limite delle emissioni, anche la necessità di dare un veicolo in rottamazione che avesse dei livelli di emissione molto elevati, così da raggiungere il duplice scopo di togliere dalla strada auto troppo inquinanti a favore di quelle più nuove.

Ora, data la crisi del settore, l’imperativo è soprattutto quello di favorire le vendite, in calo da tempo, senza però rinunciare alla spinta delle auto ‘ecologiche’, visti anche gli obiettivi da raggiungere, sul fronte europeo, per la riduzione dell’inquinamento a partire proprio dalle grandi città, oltre allo svincolamento dall’uso di combustibili fossili.

Come già accennato, l’altra grande novità recente è la volontà di aiutare le famiglie meno abbienti, con un ritorno alla valutazione dell’ISEE per l’applicazione del sconto (50 per cento in più). In particolare a partire dal 2022 verranno ‘favoriti’ dal Mise coloro che hanno un reddito inferiore a 30 mila euro.

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La novità delle colonnine di ricarica

Il recente decreto, che sarà operativo entro la fine di Ottobre 2022, ha inserito anche bonus per l’installazione delle colonnine di ricarica domestiche sia come singole unità che condominiali.

Gli incentivi a riguardo sono:

  • pari all’80% del prezzo di acquisto e installazione fino a un massimo di 1.500 euro;
  • pari all’80% con un massimo che arriva a 8.000 euro in caso di parti comuni di un condominio.

Incentivi locali: gli esempi di Milano e del Veneto

Oltre a quanto evidenziato su base nazionale possono essere presenti incentivi locali con un orientamento regionale od anche di singolo comune. Per quanto riguarda quest’ultima situazione nel 2022 troviamo, ad esempio, Milano con i bonus riferiti in via esclusiva ai residenti del capoluogo della Lombardia. Gli incentivi sono rivolti ad auto elettriche, ibride plug in ed a benzina a bassissime emissioni di CO2.

Per quanto riguarda gli incentivi regionali anche nel 2022 non manca la proposta della regione Veneto. Gli importi saranno modulati in funzione dell’ISEE con un reddito massimo per l’accesso al benefit pari a 50mila euro.

Conclusioni

Rispetto a qualche anno fa, oggi le case automobilistiche che producono e vendono auto elettriche o a bassa emissione sono notevolmente aumentate (Dacia, Renault, Fiat, Opel solo per nominarne alcune) quindi le possibilità di scelta per l’acquirente si sono moltiplicate. E gli incentivi invogliano sicuramente all’acquisto di auto il più possibile ecologiche per aumentare lo sconto di cui si può beneficiare.

Ribadiamo che l’accesso agli incentivi statali non toglie la possibilità di usufruire di altri incentivi (come quelli regionali e quelli dei vari concessionari) e non impedisce che l’auto venga acquistata anche a rate. Unico neo, purtroppo da non sottovalutare, è il fatto che gli sconti saranno applicati solo fino a quando i fondi stanziati non saranno esauriti, per cui, rispetto al passato, non è detto che a fine anno si avrà la possibilità di trovarli ancora disponibili. Chi è interessato all’acquisto, quindi, deve muoversi quanto prima.

Approfondimento: Finanziamenti auto elettriche