Bonus casa e ristrutturazione: cosa cambia?

Per quanto riguarda gli incentivi ristrutturazione casa, l’Agenzia delle Entrate cita sul suo sito che “L’agevolazione fiscale sugli interventi di ristrutturazione edilizia è disciplinata dall’art. 16-bis del Dpr 917/86 e consiste in una detrazione dall’Irpef del 36% delle spese sostenute, fino a un ammontare complessivo delle stesse non superiore a 48.000 euro per unità immobiliare. Tuttavia, per le spese sostenute dal 26 giugno 2012 al 31 dicembre 2024 la detrazione è elevata al 50% e il limite massimo di spesa è di 96.000 euro.

In aggiunta a questo, negli anni sono stati introdotti vari tipi di bonus per incentivare la ristrutturazione degli immobili (sia con interventi esterni che interni) come ad esempio il Superbonus 110 per cento (che ha ricevuto una battuta di arresto nel 2022, una proroga al 2023 e che nel 2024 è andato definitivamente in pensione) o il Sisma Bonus, che hanno in comune il sostegno per interventi più ‘strutturali’.

È stato anche mantenuto l’obbligo di comunicazione all’Enea dei lavori di ristrutturazione effettuati, che ricordiamo essere condizione necessaria per poter accedere alle detrazioni.

Indice

Evoluzione delle leggi sui vari bonus casa

Se consideriamo gli anni precedenti vediamo che in realtà si è trattato di un andamento quasi costante, con proroghe di anno in anno e solo qualche piccolo aggiustamento.

A riguardo ricordiamo ad esempio l’approvazione della Legge di Stabilità per il 2016 che ha rispettato i pronostici, non apportando grandi novità, ad eccezione del taglio all’Imu e soprattutto dell’abolizione della Tasi. In particolare per quanto riguarda gli incentivi per la ristrutturazione della casa, è stato nel corso del tempo confermato il “bonus” edilizia, o meglio è stato sottoposto ad una proroga, visto che anche in questo caso non sono state introdotte delle novità ‘eclatanti’.

modellino di casa su centinaia di euro

Novità 2024: quali lavori rientrano?

Le novità riguardano qualche eliminazione (come il Superbonus 110%) e qualche modifica per le aliquote. Come aliquote applicate fino al 2024 troviamo:

  • Ecobonus del 50 o 65% per l’efficientamento energetico degli immobili, che sale al 70%/75% per gli interventi sulle parti comuni;
  • Sisma bonus del 50% (fino ad un tetto massimo di 96.000€ per unità immobiliare) per le opere finalizzate alla riduzione del rischio sismico. La riduzione sale al 70%/80% se gli interventi riducono il rischio sismico dell’immobile di 1 o 2 classi;
  • Superbonus che dal 90% dell’anno scorso scende al 70% e si rivolgerà esclusivamente ai condomini;
  • Bonus verde (non interessa una zona o casa agricola ma il miglioramento di giardini, terrazzi, ecc): viene confermato senza variazioni fino a fine 2024 (tetto massimo di spesa di 5 mila euro e aliquota del 36%);
  • Bonus ristrutturazione con aliquota del 50% per i lavori fino al 2024 ( successivamente si tornerà al canonico 36%) mentre l’erogazione avviene sempre sotto forma di detrazione fiscale sulla dichiarazione dei redditi in 10 anni(vedi anche Prestito per ristrutturazione),
  • Bonus mobili (per immobili soggetti a ristrutturazione): vale ancora per il 2024 con abbassamento però del tetto di spesa da 16 mila a 5 mila euro in riferimento all’acquisto degli elettrodomestici di classe energetica A+ o maggiore. Già da qualche tempo non è prevista una maggiorazione per i giovani proprietari.
  • Bonus facciate. Non ha trovato appoggio e quindi non ci sarà neppure nel 2024. Prevedeva una detrazione del 90% per immobili che si trovavano nel centro storico o in altre posizioni significative. Come si evince dal nome, gli interventi dovevano essere finalizzati al recupero oppure al restauro della facciata esterna dell’immobile, comprese tinteggiature o interventi di pulizia. Nel 2020 era stata inoltre aggiunta la possibilità di poter usufruire dello sconto su fattura per i lavori di ristrutturazione di 1° livello (fino a 200 mila euro).

Come funzionano?

Nella maggior parte dei casi vengono riconfermate in blocco le disposizioni e le modalità di detrazione degli anni passati (vedi anche Ikea finanziamenti). Quindi si impone l’uso del bonifico per ristrutturazione o, in alcuni casi (indicati già dall’Agenzia delle entrate) della carta di credito (o comunque pagamento tracciabile elettronico).

Le spese che beneficiano della detrazione vengono rimborsate in 10 rate, quindi in 10 anni, così come previsto nell’anno passato. Ovviamente bisogna seguire le indicazioni per la comunicazione all’Enea dei lavori di ristrutturazione.

Il consiglio è di rimanere sempre informati visto le frequenti novità in materia, riferendosi in primis ai professionisti del settore come le aziende che si occuperanno dei lavori di ristrutturazione. Laddove possibile saranno infatti loro ad occuparsi della maggior parte della componente burocratica come nel caso dell’Ecobonus.

progetto di casa con scala di valore energetico

Quali vantaggi per il recupero del centro storico?

La normativa nazionale non prevede in modo specifico questo tipo di incentivi, che tuttavia possono essere disposti in maniera autonoma dalle amministrazioni locali (soprattutto le Regioni e, in alcuni casi, il comune in cui gli immobili sono ubicati).

Gli incentivi per la ristrutturazione di una casa in un centro storico possono per questo essere alquanto differenti: in alcuni casi, ad esempio, si ha un rimborso pro quota di una parte degli interessi passivi pagati nella richiesta di forme di finanziamento, in altri l’esenzione dall’obbligo di dover sostenere alcuni costi legati a imposte e tasse locali.

Anche le modalità di erogazione variano da zona a zona e vanno da quelle che prevedono lo stanziamento di un fondo (con conseguente bando di partecipazione, compilazione della classifica e successivo rimborso, nelle somme previste nel regolamento stesso), a quelle che invece prevedono semplicemente la presentazione della domanda nei tempi e nelle modalità previste (normalmente da “sportello”).

Queste ultime presentano normalmente una breve fase di istruttoria per controllare il solo possesso dei requisiti minimi richiesti (normalmente le agevolazioni riguardano solo la prima casa).

L’unico discorso che rimane con carattere nazionale era quello del già citato Bonus Facciate, dove erano coinvolti proprio gli edifici che si trovano nella fascia A (centro storico) e fascia B.