Bonus mobili: le novità 2024 dall’Agenzia delle Entrate

La Legge di Bilancio 2017 ha prorogato il bonus Arredi, apportando delle novità soprattutto per quanto riguarda le giovani coppie. Il Legislatore con questa proroga ha anche suddiviso la situazione in due ‘orizzonti temporali’ legati al periodo di effettuazione dei lavori di ristrutturazione che rappresentano comunque un elemento essenziale per poter usufruire della detrazione del bonus mobili. Nel particolare tali modifiche interessano i lavori effettuati dal 26 giugno 2012 in poi e quelli invece fatti a partire dal 1 gennaio 2016.

Le principali novità

Vediamo le due situazioni suddette nel particolare. Nel primo caso si potrà usufruire del bonus mobili per gli acquisti di arredo e elettrodomestici (almeno classe A+ fatta eccezione dei forni per i quali si parte dalla classe A) solo se il loro acquisto è stato fatto dal 6 giugno 2013 fino al 31 dicembre 2016. Nel secondo caso, che interessa chi ha iniziato i lavori a partire dal 1 gennaio 2016, l’acquisto dell’arredo e degli elettrodomestici può essere fatto anche direttamente nel 2017 così come è ammessa la possibilità di sostenere prima il costo dell’arredo rispetto a quello delle spese di ristrutturazione.

In questa particolare situazione si deve dimostrare che i lavori di ristrutturazione siano iniziati prima, mentre non è necessario che siano stati ultimati e soprattutto che siano già state affrontate le relative spese, in parte o in tutto.

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Condizioni obbligatorie

Il requisito di base è evidentemente quello di aver iniziato i lavori di ristrutturazione nelle finestre temporali sopra indicate. Questi lavori possono essere stati svolti sia su una singola unità che su una parte comune di condominio (vedi anche Finanziamento per condominio). Nel primo caso il bonus spetta anche se l’arredo acquistato riguarda un ambiente differente a quello ristrutturato (ad esempio per un soggiorno quando i lavori sono stati fatti sul bagno). Nel secondo, invece, l’arredo o gli elettrodomestici dovranno avere attinenza e funzionalità con le parti ristrutturate). L’importo massimo che può essere portato in detrazione non può superare i 10 mila euro per entrambe le situazioni.

Tipi di interventi ammessi

I lavori di ristrutturazione (comprovati dalle richieste di permessi o dalle comunicazioni anche tramite atto notorio quando possibile) devono rientrare in:

  • opere di manutenzione straordinaria, oppure di restauro e di risanamento conservativo;
  • opere per la ricostruzione o il ripristino di un immobile danneggiato da eventi calamitosi (è necessaria la dichiarazione dello stato di emergenza);
  • opere per il restauro o il risanamento conservativo di interi fabbricati, eseguiti da imprese di costruzione o cooperative edilizie o simili (a patto che entro 18 mesi dalla fine dei lavori venga assegnato o venduto l’immobile);

La manutenzione ordinaria su un immobile singolo non dà diritto al bonus, mentre ne fornisce accesso se è stata svolta su parti comuni del condominio.

Quali spese si possono detrarre?

La detrazione prevista dal bonus Arredi 2017 spetta per l’acquisto di:

  • mobili di arredamento nuovi (compresi letti, divani, materassi, sedie, credenze, ecc);
  • porte;
  • pavimenti compreso il parquet;
  • tendaggi e tende;
  • componenti di arredo in generale;
  • elettrodomestici classe almeno A+ (come frigoriferi, lavasciuga, lavatrici, lavastoviglie, radiatori e apparecchi riscaldanti, condizionatori, piani cottura o piastre, congelatori, ecc) fatta eccezione per le Tv.

Nelle spese detraibili (sempre entro i 10 mila euro) sono comprese anche quelle di trasporto e di montaggio oltre che i mobili e gli elettrodomestici eventualmente acquistati all’estero oppure on line.

Pagamenti ed importo detraibile

Come poc’anzi accennato il limite da portare in detrazione è complessivamente di 10 mila euro mentre la detrazione è pari al 50% della spesa massima sostenuta. Questa si applica in 10 rate e l’importo in detrazione va inserito nella dichiarazione dei redditi. Se sono state sostenute spese sia nel 2016 che nel 2017, il limite di 10 mila euro rimane complessivo per entrambi gli anni. Tale importo vale invece per singola unità immobiliare, per cui si avrà diritto a detrarre fino a diecimila euro per ciascun immobile sul quale sono stati fatti i lavori che danno diritto alla detrazione.

Per quanto riguarda i pagamenti non permettono di usufruire della detrazione i contanti o l’uso degli assegni. Sono ammessi carte di pagamento come carte di credito o carte di debito e i pagamenti con bonifico. Secondo un chiarimento dell’Agenzia delle Entrate (nr 7 del 2016) se si decide di pagare con bonifico è sufficiente anche uno ordinario (non è forzatamente necessario quello per le ristrutturazioni che è soggetto a ritenuta). I documenti da allegare alla dichiarazione e successivamente da conservare, sono:

  • la ricevuta di avvenuta transazione (per i pagamenti con carta di credito o di debito);
  • fatture di acquisto dei beni nella forma necessaria;
  • ricevuta di bonifico;
  • documenti attestanti l’addebito sul conto corrente.

Per quanto riguarda il Bonus Mobili l’Agenzia delle Entrate ha parificato lo scontrino alla fattura purché il primo possa essere facilmente ricondotto all’avente diritto alla detrazione (ad esempio avendo apposto il codice fiscale) ed evidenzi la qualità e la quantità dei beni acquistati.

Quale destino per il bonus giovani?

Il bonus mobili non ha riservato la stessa attenzione inizialmente concessa alle giovani coppie (con un importo massimo detraibile di 16 mila euro ma anche con una serie di limitazioni quali le porte, i pavimenti ed i grandi elettrodomestici). In particolare non è stata proprio prevista alcuna proroga e per questo potranno accedere al bonus per le giovani coppie solo coloro che abbiano acquistato casa e di conseguenza i mobili nel 2015 oppure nel 2016.

Requisiti e condizioni

Oltre all’acquisto dell’immobile e dei mobili negli anni della precedente edizione, per la detrazione è stato anche deciso che i giovani avessero i seguenti requisiti:

  • almeno uno dei componenti con età massima di 35 anni;
  • coppie coniugate nel 2016;
  • coppie more uxorio da non meno di 3 anni (da dimostrarsi con stato di famiglia oppure autocertificazione).

L’immobile deve risultare abitazione principale (per quelli acquistati nel 2015 entro il 2016, e per quelli acquistati nel 2016 entro la dichiarazione dei redditi del 2017). Questo potrà essere intestato ad entrambi oppure ad uno solo di essi. In questa seconda ipotesi il solo intestatario non dovrà aver superato il trentacinquesimo anno di età (non si tiene conto del compleanno ma la condizione riguarda tutto il 2016).