Gli incentivi auto hanno subito una profonda trasformazione nel corso degli anni, più precisamente a partire dal decreto noto come Sblocca Italia per il biennio 2014 e 2015, attraverso cui è stata applicata una modifica sulla formula degli incentivi, apportando soprattutto delle modifiche rispetto a quelli di rottamazione.
Questo approccio che punta a favorire il ricambio del numero di auto circolanti più inquinanti con quelle a bassa emissione (o emissione zero come per le full electric), è rimasto la costante dei vari interventi contribuendo all’affermazione dei bonus auto. Agevolazione che anche nel difficile 2020 (causa coronavirus) ha ottenuto un discreto successo, al punto da spingere il governo a proporre un meccanismo simile anche nel 2021.
Scendiamo nel particolare di quanto appena accennato, partendo da una semplice domanda: che cosa è cambiato per gli incentivi auto? Rispetto al precedente ‘bonus auto’ che era rappresentato da uno sconto, a beneficio di colui che sta acquistando l’auto (vedi anche Bonus fiscali), di fatto, almeno formalmente, non ci sono novità. Detto questo, sono invece cambiati gli importi di questi sconti e anche le fasce relative alle emissioni, con un criterio molto semplice: maggiore è il rispetto per l’ambiente, che corrisponde quindi a un’emissione di Co2 più bassa, e maggiore è lo sconto che si riesce a ottenere. Inoltre per alcune fasce è prevista anche la possibilità di ottenere gli sconti senza rottamazione.
In aggiunta a quanto evidenziato la novità maggiore sta però forse nel fatto che gli sconti sono diventati fissi, e non sono più in percentuale come avveniva diversi anni fa. Nel particolare il DL Rilancio ha previsto tre fasce, che inoltre applicano sconti diversi a seconda che si proceda con o senza rottamazione. Per la precisione nel 2021 abbiamo i seguenti ‘valori’:
A riguardo lo stesso decreto ha anche stabilito che per questa tranche di incentivi, ci sarà possibilità di accesso fino al termine del 2021 (quindi il 31 dicembre è la dead line), a meno di ripensamenti, rimodulazioni o rinnovi e proroghe come accaduto per quelli di ristrutturazione.
Attenzione: nonostante la dotazione del fondo sia diventata attiva dal 18 Gennaio, anche le auto acquistate dal 1 Gennaio ci rientrano. È inoltre necessario che la rottamazione preveda un veicolo che sia stato immatricolato prima del 1 gennaio 2011 (deve avere almeno 10 anni di anzianità) e il prezzo massimo dell’auto deve essere di 61 mila euro (ovvero 50 mila euro più Iva).
N.B. A questi incentivi si possono aggiungere quelli applicati dai vari concessionari, e quelli regionali ove previsti.
Come evidente, oltre alle modifiche degli importi delle agevolazioni, la principale differenza è legata all’aspetto della rottamazione (vedi anche Finanziamenti acquisto auto elettriche). In un recente passato normalmente veniva chiesto, oltre al limite delle emissioni, anche la necessità di dare un veicolo in rottamazione, che avesse dei livelli di emissione molto elevati, così da raggiungere il duplice scopo di togliere dalla strada auto troppo inquinanti a favore di quelle più nuove.
Ora, data la crisi del settore, l’imperativo è soprattutto quello di favorire le vendite, in calo da tempo, senza però rinunciare alla spinta delle auto ‘ecologiche’, visti anche gli obiettivi da raggiungere, sul fronte europeo, alla soglia del 2020, per la riduzione dell’inquinamento a partire proprio dalle grandi città.
Altra grande novità la strada nata per favorire le famiglie meno abbienti, con un ritorno di percentuali sull’applicazione del sconto. In particolare, coloro che hanno un Isee inferiore a 30 mila euro, anche se non hanno un’auto da rottamare, possono rientrare nell’ipotesi di ottenere un sconto fino al 40% sul prezzo del veicolo scelto. In base a questo emendamento questo interessante bonus è riferibile però solo all’acquisto di un veicolo elettrico.
Non solo, quest’ultimo deve avere un prezzo di listino inferiore a 36.600 euro (IVA compresa) e non deve superare i 204 CV. E’ da sottolineare inoltre che tale opportunità non è cumulabile con i benefit sopradescritti (ricordiamo che con un auto full electric si può arrivare fino a 10mila euro) ed infatti attinge ad un fondo a se stante che all’inizio il Governo ha indicato pari a 20 milioni di euro.
Quindi, ricapitolando, per ottenere questi sconti bisogna puntare alle auto il più possibile ecologiche, e a seconda che si abbia o meno un’auto da rottamare (indipendentemente dalle emissioni ma purché abbia già compiuto almeno 10 anni dall’immatricolazione) si possono ottenere sconti più o meno elevati.
Ribadiamo che l’accesso agli incentivi statali non toglie la possibilità di usufruire di altri incentivi (come quelli regionali e quelli dei vari concessionari) e non impedisce che l’auto venga acquistata anche a rate. In questo panorama come però troviamo il fatto che gli sconti saranno applicati fino a quando i concessionari potranno accedere al fondo stanziato, per cui, rispetto al passato, non è detto che a fine anno si avrà la possibilità di trovarli ancora disponibili.