Guida ai prestiti dipendenti Ilva 2021

Per i dipendenti ex Ilva la situazione è stata molto complicata per anni, a causa dello stato di crisi in cui si è trovata l’azienda. Qualche schiarita è arrivata con l’acquisto da parte di ArcelorMittal, situazione che è ulteriormente migliorata con l’accordo che questa società ha stipulato con lo Stato, fino alla firma di aprile 2021 con un’iniezione di liquidità da 400 milioni di euro.

L’intervallo di tempo che la vicenda ha impiegato per arrivare ad una soluzione ha spesso reso poco agevole per i dipendenti Ilva l’accesso al credito, anche nella forma della cessione del quinto dello stipendio. La motivazione era imputabile proprio allo stato di crisi dell’azienda stessa.

Le alternative oggi

insegna Ilva

Il passaggio da un’azienda in crisi profonda ad una con delle prospettive, grazie anche alla massiccia presenza dello Stato (38% di proprietà e 50% del diritto di voto) ha riaperto le porte alla possibilità di ottenere dei finanziamenti. Il tutto fermo restando che deve essere sempre garantita dal cliente/richiedente del finanziamento una solidità e reputazione creditizia tale da essere considerato finanziabile (fatta eccezione della cessione del quinto dello stipendio).

Se si hanno i requisiti minimi necessari, i prestiti per i dipendenti ex Ilva accessibili al momento sono (Data: 25 settembre 2021):

Qualsiasi sia la tipologia di interesse bisogna sempre procedere chiedendo prima dei preventivi per poi confrontarli tra loro e quindi arrivare alla scelta più adatta.

Questa procedura deve essere usata sia nel caso di banche che di finanziarie. Può capitare che quest’ultime siano più aperte alla possibilità di concedere dei prestiti ed in alcuni casi ci potrebbero essere anche delle convenzioni in corso. Quest’ultime, essendo stipulate direttamente tra azienda ed istituti di credito, potrebbero non essere sempre disponibili soprattutto in una fase di riassetto e ripartenza.

persona che mostra un ventaglio di banconote da 100 euro

Ricordiamo infatti che le ‘nuove’ Acciaierie d’Italia versano ancora in serie problematiche finanziarie che hanno portato a frequenti accessi alla Cig (soprattutto durante la pandemia di Coronavirus) ed al licenziamento di oltre 3000 dipendenti. Tutti aspetti che non possono essere visti di buon occhio nella richiesta di un prestito anche (o soprattutto) nel caso della cessione del quinto.

Da segnalare infine la possibilità di rivolgersi ai prestiti su pegno oppure cambializzati. Anche in questi casi è essenziale interfacciarsi con istituti ‘consolidati’ ed autorizzati in modo da non incorrere in rischi, a partire dai tassi proposti (attenzione al tasso usuraio).

Dove cercare?

Purtroppo a riguardo non si hanno delle informazioni certe. Si può sempre partire dalle grandi banche che offrono una presenza capillare sul territorio oppure valutare gli istituti che hanno carattere locale o regionale. Lo stesso discorso vale per le finanziarie ed eventuali agenti o intermediari, purché abbiano tutte le autorizzazioni necessarie.

Prima di chiedere il preventivo (o prima di fare la richiesta ufficiale di finanziamento), può essere utile cverificare se vengono presi in considerazione i prestiti a dipendenti Ilva ricordandosi sempre di portare con sé tutta la documentazione reddituale e personale necessaria per effettuare la simulazione della cessione del quinto o di qualsiasi altro prestito.

In particolare poi per le cessioni del quinto per dipendenti privati è bene informarsi se è necessario avere il tfr accantonato in un fondo pensione anziché averlo lasciato all’azienda.

La sospensione dei prestiti

Vediamo adesso come funziona la moratoria dedicata ai dipendenti Ilva per i prestiti già in corso. Alcune banche comprendendo la situazione complessa della società genovese si sono infatti attivate sospendendo (su richiesta dell’interessato) il pagamento delle rate di mutui e finanziamenti, così da ridurre il rischio di avere una numerosa clientela morosa e soggetta a segnalazioni presso la Crif. Tra queste ci sono state: Unicredit Banca, Intesa Sanpaolo e Banca Sella per fare alcuni nomi.

Ma attenzione, ribadiamo che la sospensione non era automatica. Inoltre la richiesta doveva essere fatta entro i termini che le banche hanno via via indicato nelle filiali, sui siti ufficiali e talvolta anche tramite delle comunicazioni specifiche.