Sospendere le rate (e non solo): ecco come funziona la nuova moratoria sui mutui e prestiti

Marzo 2015 ha rappresentato un mese molto importante sotto il punto di vista della moratoria sui prestiti e sui mutui e questo per i privati, famiglie ed imprese (vedi anche Finanziamenti per aziende in difficoltà). La moratoria per queste ultime è stata necessariamente più articolata, per poter affrontare in modo quasi diretto le differenti situazioni ed ha coinvolto direttamente l’Abi e le principali associazioni di categoria, con conseguente comunicazione dell’accordo raggiunto al Ministero dell’economia.

Quella per le famiglie è stata invece condizionata da quanto indicato dalla Legge stabilità 2015, con un impegno che interesserà il prossimo biennio (fino al 2017 compreso). Quali i benefici? In entrambi i casi, essendo il significato della moratoria univoco, coloro che hanno i requisiti minimi richiesti, avranno la possibilità di sospendere in tutto o in parte il pagamento delle rate di mutui o prestiti per il periodo di tempo accordato (anche per i privati e questa è una delle principali novità).

La moratoria per le imprese 2015

Le parti interessante hanno raggiunto tre ‘sotto accordi’, che di fatto nel complesso costituiscono la moratoria accordata alle imprese e pmi. In particolare, potranno comunque aderire anche coloro che hanno già usufruito delle precedenti ‘edizioni’ della sospensione, con un solo limite: le richieste devono precedere gli ultimi 24 mesi. Nello specifico quindi:

  • per le imprese in “ripresa” virtuose, c’è la possibilità di sospendere il pagamento delle rate di mutui, prestiti leasing, per la parte di quota capitale, oppure allungare il piano di ammortamento, abbassando la rata;
  • per le imprese invece “in sviluppo”, l’accordo prevede che le banche che decideranno di aderirvi (fino ad ora le grandi banche, come Unicredit, Intesa Sanpaolo, Mps, Bnl, ecc, non sono mai venute meno all’impegno), creino dei plafond propri, per il ‘foraggiamento’ di progetti delle pmi in via di sviluppo (la dotazione complessiva dovrebbe raggiungere i 10 miliardi di euro);
  • l’ultima voce dell’accordo non riguarda l’aspetto della moratoria in sé, ma un accordo tra Abi e Agenzia delle entrate, tramite il quale le imprese che hanno crediti con il fisco da riscuotere, possono usarli per ottenere anticipazioni “bancarie”.

La moratoria per le famiglie 2015

Anche qui ci sono delle differenze abbastanza significative rispetto al fondo di salvaguardia precedentemente istituito dal Ministero. La durata massima di sospensione non sarà di 18 mesi, ma di 12 mesi, ma vi potranno accedere non solo chi ha perso il posto di lavoro, ma anche coloro che sono cassa integrati, o semplicemente hanno subito una riduzione dell’orario di lavoro (l’unica condizione è che questi effetti ci siano stati per almeno 30 giorni consecutivi). Anche in questo caso però non possono farne richiesta coloro che non sono in regola con i pagamenti per un periodo superiore a 90 giorni, o abbiano beneficiato di altra moratoria da meno di 24 mesi.