Tempi di erogazione di un fido bancario: guida pratica

Vi state chiedendo quali siano i tempi di erogazione di un fido bancario? Chiariamo subito un aspetto: il fido bancario non è soggetto ad erogazione, in quanto non si tratta di una somma che la banca liquida al richiedente. Il fido si concede e mette a disposizione del correntista una somma concordata di denaro per far fronte a delle necessità.

Chiarito ciò, andiamo a vedere quali potrebbero essere i tempi di questa ‘concessione’ e quali aspetti possono influenzarne la velocità.

Cosa può influenzare la tempistica?

Nel caso di un privato, nella maggioranza dei casi il fido bancario viene concesso sulla base di un’istruttoria che considera le entrate certificate del richiedente. Più precisamente:

  • la busta paga per i dipendenti;
  • la pensione per i pensionati;
  • il modello Unico per un lavoratore autonomo.

In quest’ottica chi percepisce degli emolumenti costanti e ricorrenti, come dipendenti e pensionati, va incontro a pratiche più veloci, perché la fase di istruttoria e valutazione è più semplice rispetto a quella che coinvolge un modello Unico.

Un altro aspetto che incide sulla ‘velocità’ di valutazione e quindi di approvazione (o di rifiuto) è rappresentato dalla storia che si ha con la banca alla quale abbiamo rivolto la nostra richiesta: se per esempio siamo da qualche anno clienti di Unicredit, allora non ha molto senso scegliere il fido bancario di Intesa Sanpaolo (o di un’altra banca), perché potremmo avere una ‘storia’ insufficiente.

Ricordiamo infatti che il fido è un prodotto accessorio al conto corrente. Non solo, i tempi in cui per invogliare nuovi clienti si proponevano conti correnti già muniti di piccoli importi di ‘fido’ disponibili sono ormai abbastanza superati. Questo perché le banche non vedono di buon occhio chi sconfina spesso (o quasi sempre), poiché si tratta di una situazione rischiosa che a lungo andare potrebbe causare delle insolvenze difficili o costose per la banca da recuperare.

Quindi se pensiamo di poter aver bisogno di un conto con un fido, allora dovremmo scegliere di rimanere con la banca con cui abbiamo il conto da un po’ di tempo e non andare ad aprire un nuovo conto con lo scopo di ottenere un fido che sembra meno costoso.

tempi

Viceversa, se vogliamo cambiare il nostro c/c dobbiamo basarci su ciò che cerchiamo come servizi di conto corrente e solo dopo un po’ di tempo valutare la possibilità di richiedere anche un fido. E’ infatti essenziale far trascorrere un certo lasso di tempo che sia sufficiente per la banca a capire il nostro comportamento nella gestione delle entrate e delle uscite.

Alcuni prodotti possono prevedere delle forme specifiche di garanzie (per esempio degli investimenti o delle fatture) ma si tratta di casi particolari da valutare se l’istituto di credito scelto li contempla all’interno della propria proposta.

La promessa dei tempi veloci

Ricapitoliamo: per concedere un fido la banca ha bisogno di svolgere un’istruttoria. Questa si basa in primis sulla documentazione reddituale, ma prende in considerazione anche altre informazioni come il tipo di gestione finanziaria del richiedente.

Se per esempio abbiamo uno stipendio molto alto, ma a fine mese arriviamo comunque a un saldo prossimo allo zero, allora la banca sarà meno propensa a concedere una somma elevata, rispetto a quanto farebbe con chi ha uno stipendio medio, ma a fine mese riesce in generale a mettere da parte qualche risparmio.

A riguardo alcune banche assicurano di decidere in tempi veloci, ma spesso lo fanno prendendo come paragone una situazione ideale, per cui questo genere di promesse non va mai preso alla lettera.

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La somma massima che si può ottenere

La somma richiesta può incidere sui tempi di erogazione di un fido bancario? Ancora una volta la risposta dipende dal tipo di fido che si richiede.

In linea di principio quei tipi di scoperto bancario che propongono delle somme fisse, magari strutturate su differenti livelli (per esempio tre taglie di fido, una da 1000, una da 3000 euro e una da 5000 euro), sfruttano dei criteri standard a prescindere dalla somma richiesta. Quindi per una banca, una volta deciso in quale schema può essere fatta rientrare la situazione del cliente, è più semplice concludere la fase di valutazione e di istruttoria.

Viceversa le banche che decidono in funzione del reddito che viene portato come garanzia, hanno bisogno di utilizzare dei parametri più complicati, per cui anche la fase di istruttoria ne potrà risentire e il primo aspetto che ne risente è proprio quello del ‘tempo’ impiegato.

Tra l’altro i tempi di concessione della linea di fido con la messa a disposizione di quest’ultima sono quasi coincidenti, per cui, rispetto ad un prestito non bisogna preoccuparsi anche di considerare il tempo che ci vuole per ottenere poi la somma di cui si ha bisogno.

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Conclusioni

A nostro parere i tempi di concessione di un fido bancario sono in realtà l’ultimo aspetto da considerare, in quanto si tratta di una soluzione che dovrebbe essere cercata e richiesta a priori, per garantire una maggiore flessibilità nella gestione del conto e nell’ottica di non trovarsi impreparati davanti a delle emergenze.