Prestito tra familiari e scrittura privata: ecco come tutelarsi

La forma del prestito tra familiari, rientra in quello tra privati, ed è del tutto legale, ma richiede comunque dei formalismi, resi praticamente obbligatori dall’uso dei nuovi strumenti adottati dal Fisco per scovare chi non paga le tasse.

Quindi se si ricevono delle somme di una certa rilevanza, che cambiano “il tenore di vita” nell’immediato (con un acquisto di una certa rilevanza, o con un saldo attivo improvvisamente molto più consistente rispetto a quanto era poco prima), le possibilità che scatti un accertamento sono elevatissime (vedi anche Come ottenere un prestito d’onore). Si hanno perciò due possibilità:

  • quella del prestito fruttifero (quindi le somme vanno restituite con il pagamento di interessi);
  • quello infruttifero (si restituisce il capitale privo di interessi).

Se invece chi fa un prestito ai propri familiari non vuole nulla indietro, allora si parla di donazione (vedi anche Prestito privato). Esistono vari ‘fac simile’ online, ma l’importante è che la scrittura privata, che indica tutti i dati utili per la determinazione della natura del prestito, del suo funzionamento, modalità ecc, riporti tutti gli estremi dei soggetti coinvolti (ognuno dei quali deve apporre la propria firma a margine di ogni pagina), le caratteristiche del prestito e la finalità, se è fruttifero o infruttifero (se sono previsti interessi, ma non sono specificati, si applica il tasso legale), la durata, le modalità di rimborso, la somma prestata, e il mezzo con il quale avverrà il trasferimento di denaro. Poi ci sono le altre condizioni da rispettare, prima fra tutta quella della data certa.

Data certa

Ci sono diverse modalità come l’invio di una raccomandata A/R senza busta (che si utilizza anche nel caso del contratto per corrispondenza, che richiede l’uso di ben 4 raccomandate con queste caratteristiche risparmiando però la trafila e l’esborso per la registrazione all’Agenzia delle entrate).
A questa si aggiungono:

  • lo scambio di e-mail, con firma in calce sul documento scaricato e stampato, a meno che non sia possibile usare la firma digitale;
  • la registrazione all’Agenzia delle entrate che prevede il pagamento sia dell’imposta di bollo, ma anche l’aliquota del 3% e le altre a seconda che siano presenti garanzie personali, e non.

Ha valore la scrittura privata per il fisco?

Se c’è un accertamento, e si è fatto un trasferimento basato su accordi verbali, diventa molto difficile dimostrare ciò che è accaduto veramente al Fisco (vedi anche Social Lending). Ci si deve perciò sempre premunire con una scrittura privata ‘antiredditmetro’, ovvero tale da avere, come già detto, data certa, accompagnata da l’uso di strumenti di trasferimento tracciabili, in cima ai quali c’è il bonifico, seguito da un assegno circolare.

E’ importante che sulla scrittura privata vengano riportati gli estremi del pagamento, mentre nel momento di fare il bonifico, nella causale, si deve indicare in modo esplicito la ragione del suo uso.