Oggi, come si può leggere anche sul sito web ufficiale, Back to work 24 è considerato il primo hub di finanza alternativa. Per la precisione parliamo di un portale nato per aiutare le pmi e le start up nel reperimento sia di capitali che di competenze manageriali. La sua nascita risale al 2012 e poco dopo (nel 2013) è stato acquisito dal gruppo del Il Sole 24 ore.
Nel 2017 è stato annunciata l’incorporazione societaria di Equinvest (crowdfunding) e la conseguente cessione da parte del Gruppo 24 ai fondatori di Back to Work 24 (in primis ad Alberto Bassi, anche Ceo della società). Al di là delle opinioni sul portale, i risultati raggiunti, in termini di reperimento dei capitali, sono stati positivi, con molte società e imprese che hanno trovato i fondi per realizzare le proprie idee (i casi di successo possono essere consultati nell’apposita pagina sul sito ufficiale Back to Work 24).
Approfondimento: Finanziamenti per startup.
Come già accennato Back to work 24 si occupa di offrire sostegno a piccole e medie imprese e alle start up soprattutto nelle fasi più fragili, come quelle di lancio e di crescita. Per garantire un servizio completo quindi non si forniscono solo gli strumenti per il reperimento dei capitali (il che è possibile scegliendo la modalità online oppure quella off line), ma anche servizi di consulenza professionale, il tutto diversificato in base al tipo di target di clientela, e alla fase di vita in cui si trova l’impresa che cerca supporto.
Si tratta della possibilità di fare da investitore sfruttando l’equity crowdfunding, scegliendo il o i progetti che si vogliono sostenere. Per diventare investitore in questa modalità si deve:
L’importo minimo di investimento è di soli 100 euro nell’equity crowdfunding, e comunque in qualità di socio, si ha diritto ai periodici report sull’andamento dell’azienda finanziata. Affianco all’equity c’è anche il real estate crowdfunding, che permette di raccogliere fondi per sostenere progetti immobiliari.
Approfondimento: Prestito casa.
Si tratta di una modalità riservata agli investimenti in aziende che sono in cerca di finanziamenti, ma anche di figure professionali adatte a realizzare i propri progetti (Club Deal). Gli investimenti sono tendenzialmente più sostanziosi e per questo necessitano di un’assistenza da parte del personale dedicato. Nel particolare per poter fare questo tipo di investimento si deve:
La trattativa verrà condotta grazie all’assistenza del deal manager di Back to work 24 che accompagnerà l’investitore per tutto l’iter fino all’eventuale closing.
(Fonte: sito ufficiale Back to work 24 – Data: 20 dicembre 2018)
Sia che si voglia fare un investimento, che ci si voglia affidare ai servizi di Back to work 24, la prima cosa da fare è logicamente quella di registrarsi.
Per farlo bisogna scegliere in primis l’area di interesse (Investitore oppure Start up o PMI). Per garantire la sicurezza di tutte le parti coinvolte l’investitore, una volta scelte le start up o le pmi da sostenere, deve compilare il modulo dell’ordine di investimento tramite l’apposito form che è specifico e dedicato a ogni campagna. La piattaforma provvederà a inoltrare gli ordini tramite form alla banca (gruppo BPM) e quindi all’investitore giungerà la mail con tutte le indicazioni da seguire per effettuare il bonifico e confermare l’investimento.
Se ci si candida per ricevere i servizi si verrà sottoposti a una fase di valutazione da parte del team di Back to work 24 e solo se si supera questa fase si arriva alla consulenza e poi alla pubblicità nella sezione scelta online per l’equity crowdfunding oppure in quella off line. Invece se ci si registra come investitore la registrazione va a buon fine senza alcuna condizione. Una volta attivato l’account si potrà scegliere quanto investire ed i progetti da sostenere.
N.B. Agli investitori non sono richiesti compensi. Per chi si candida come pmi o start up i compensi variano a seconda del tipo di servizio ottenuto.
(Fonte: sito ufficiale Back to work 24 – Data: 20 dicembre 2018)
Oltre alla componente strettamente legata al reperimento di risorse, c’è una vasta scelta anche su altri tipi di servizi, per realizzare l’obiettivo di fornire mezzi e strumenti per la creazione di un circolo virtuoso di know how tra chi lo vuole offrire e chi ne ha bisogno per crescere o affermarsi. Nel particolare tra i servizi ausiliari, Back to work 24 offre anche:
(Fonte: sito ufficiale Back to work 24 – Data: 20 dicembre 2018)
Se si ha bisogno di avere informazioni o fare delle domande specifiche, si possono usare come canali di contatto: