Prestiti per protestati senza la cessione del quinto: le possibili alternative

Le difficoltà economiche, alimentate dai periodi in cui il tessuto sociale è messo a dura prova dal punto di vista della ricchezza media, mietono un gran numero di cattivi pagatori e protestati. La situazione peggiora ulteriormente, perché in tali condizioni è ancora più complicato riuscire a reperire le risorse economiche necessarie per far fronte alle necessità e agli impegni finanziari, che normalmente verrebbero gestiti tramite la richiesta di prestiti personali.

Ma proprio nei tempi di “crisi” possono giungere delle nuove possibili soluzioni, che si vanno ad aggiungere alla classica cessione del quinto dello stipendio o della pensione.

I possibili finanziamenti per i protestati senza cessione del quinto

I protestati senza cessione del quinto sono svantaggiati, perché vanno inevitabilmente incontro ad un giudizio che tiene conto del merito creditizio, ovvero dell’affidabilità del richiedente che, vista la sua reputazione pregressa, già è stato bollato come non affidabile, indipendentemente dalle cause che hanno portato all’azione di protesto.

Una mancanza che viene colmata dall’introduzione di grandi garanzie, come nel caso del prestito cambializzato, oppure che viene superata tramite l’impiego di mezzi alternativi, come il credito o il prestito su pegno, dove non conta l’affidabilità del finanziato, ma solo il reale valore del bene che viene offerto come garanzia.

A questi si è aggiunto il prestito tra privati (vedi Social Lending), previsto dal nostro ordinamento e perfettamente legale, nel rispetto dei tassi di usura. Tutti prodotti già noti, ai quali si è recentemente aggiunta un’altra alternativa, quella del microcredito sociale, previsto sia per privati che per imprese.

Come funziona il microcredito sociale?

Ne esistono varie tipologie, e per alcune di esse la banca comunque rimane su standard di concessione abbastanza rigidi escludendo i protestati. Tuttavia ci sono delle offerte, che invece sono state create proprio per le persone economicamente svantaggiate (come ad esempio il prestito della speranza), compresi disoccupati e in generale persone che non potrebbero ottenere diversamente un prestito.

Tramite queste soluzioni ‘ad hoc’ è quindi possibile trovare un canale aperto sui prestiti a condizioni agevolate non solo dal punto di vista dell’ingresso al mondo dei finanziamenti, ma anche con condizioni economiche migliori rispetto alla media del mercato.

Le somme ottenibili non sono molto elevate, ma comunque in linea con quelle di piccoli prestiti personali (con un massimo che a seconda delle situazioni va dai 7500 e i 10 mila euro).